“Siamo consapevoli che in passato sono stati troppi i ritardi sull’utilizzo dei fondi di progettazione per il contrasto del dissesto idrogeologico, una situazione inammissibile e che non possiamo più permetterci”.
Così il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha commentato gli ultimi dati diffusi dalla relazione della Corte dei conti sul Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico (2016-2018), secondo i quali le risorse effettivamente erogate alle Regioni negli anni oggetto dell'indagine equivalgono solo al 19,9% del totale complessivo (100 mln di euro) in dotazione al Fondo (LEGGI TUTTO).
“È anche per questo motivo, e per rimediare agli errori del passato, che abbiamo avviato un cambiamento di governance che ha portato le competenze in materia in capo al Ministero dell’Ambiente – ha aggiunto Costa - che si sta già occupando di curare e organizzare gli investimenti per interventi di messa in sicurezza del territorio. Grazie a questa riorganizzazione i tempi di assegnazione delle risorse dal ministero ai commissari attuatori degli interventi anti dissesto sono passati da quasi 2 anni a tre mesi”.
Il Ministro ha inoltre ricordato che quando è stato approntato il Piano nazionale Proteggi Italia, il governo ha stanziato 11 miliardi di euro per il triennio 2019-2021 per la messa in sicurezza del territorio dal rischio di dissesto idrogeologico, con i primi 3 miliardi di euro disponibili nell'ambito del Piano stralcio 2019 per opere immediatamente cantierabili.
Per una piena e soprattutto rapida attuazione del piano, Costa ha fatto appello “affinché il disegno di legge Cantiere Ambiente, incardinato al Senato, possa avere un iter celere. L’Italia – ha concluso - ne ha un forte bisogno. Ora la grande sfida è fare in modo che gli interventi non siano più emergenziali, rincorrendo allarmi e purtroppo spesso tragedie, ma preventivi. E proprio su questo stiamo lavorando con le regioni”.
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