Ieri da
Trento il presidente di Confindustria Bonomi è tornato a parlare della
necessità di ricalibrare i Fondi del PNRR e di portare avanti le riforme. “Non
ci sono più scuse” – da detto.
Nel frattempo da Bruxelles sono arrivate rassicurazioni sulla terza rata all’Italia, anche se i lavori di valutazione della Commissione sono ancora in corso. “Ci sono scambi costruttivi con le autorità italiane” ha fatto sapere un portavoce della Commissione.
La Von der Leyen in Emilia Romagna
La recente alluvione e le frane in Emilia Romagna, con la visita della stessa presidente Von der Leyen, hanno portato all’ordine del giorno il dissesto idrogeologico e l’opportunità di utilizzare una parte dei fondi del PNRR per questa emergenza. Tuttavia, come fa sapere oggi Openpolis, metà delle risorse per il dissesto idrogeologico sono già stata assegnate. Dei 2,49 miliardi di euro allocati per interventi contro il dissesto idrogeologico, 1,15 sono già stati assegnati per la ricostruzione di infrastrutture danneggiate a causa di frane e alluvioni precedenti. Quella in Emilia Romagna infatti segue gli altri numerosi episodi avvenuti nei mesi, come per esempio nelle Marche o a Ischia.
Il PNRR
prevedeva anche una riforma per ovviare alla mancanza di una politica nazionale
dedicata alla prevenzione ovvero all’assenza di un efficace sistema di
governance nelle azioni di contrasto al dissesto idrogeologico.
Il Governo
ha promesso una revisione complessiva del piano entro agosto e anche se per il
dissesto idrogeologico ci sarebbero ancora 1,29 miliardi disponibili va
ricordato che i fondi Pnrr devono avere una destinazione precisa, legata a
misure specifiche e quindi la possibilità di dirottarli su interventi diversi
non è poi così scontata.
Tuttavia la
premier Giorgia Meloni ha tenuto a rassicurare sul PNRR: “la scadenza per
proporre modifiche è al 31 agosto e il ministro Raffaele Fitto sta lavorando
con la Commissione europea per assicurare la piena attuazione degli interventi,
siamo nei tempi”.
A livello complessivo al momento, sui 2,49 miliardi di euro già allocati, a ricevere più risorse è la Lombardia (136,9 milioni per 320 progetti) probabilmente perché si tratta della regione più densamente popolata d’Italia e con un territorio con estese zone montane, particolarmente esposte al rischio di alluvioni e frane. Al secondo posto per quota di risorse totali assegnate c’è proprio l’Emilia Romagna (circa 98 milioni di euro per 222 progetti), una tra le più esposte in Italia a questo tipo di fenomeni. Poi Sicilia (circa 97 milioni per 48 progetti), Veneto (84,4 milioni per 26 progetti) e Toscana (84,3 milioni per 37 progetti).