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Dissesto idrogeologico, dal MASE quasi 120 milioni per 56 interventi in 11 regioni

Sono stati inviati alla firma in queste ore 11 decreti che stanziano quasi 120 milioni di euro per 56 interventi di contrasto al dissesto idrogeologico in Lombardia, Piemonte, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia

lunedì 13 novembre 2023 - Alessandro Giraudi

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Sono stati inviati alla firma in queste ore 11 decreti finanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che stanziano quasi 120 milioni di euro per 56 interventi di contrasto al dissesto idrogeologico in ben 11 regioni italiane: Lombardia, Piemonte, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia.

Lo ha annunciato il viceministro Vannia Gava. “Stanziamo considerevoli risorse per la realizzazione di importanti opere di contenimento del rischio idraulico e di messa in sicurezza dei nostri territori, nella considerazione che la lotta al dissesto idrogeologico rappresenta un dovere di preminente interesse nazionale” spiega Gava.

Revisione del PNRR, Pichetto: “nessuna perdita di risorse finanziarie”

Lo scorso agosto, durante un question time alla Camera, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, in merito alla notizia dello stralcio di 1,287 miliardi per il dissesto idrogeologico nella revisione del PNRR, ha detto che “non ci sarà nessuna perdita di risorse finanziarie da destinare agli interventi di dissesto idrogeologico, che continuano la loro piena attuazione. L’elenco dei progetti in essere, selezionati con le Amministrazioni regionali, risulta pari a 638 interventi per oltre un miliardo di euro, di cui poco più della metà derivanti da Fondi Sviluppo e Coesione”.

“Il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, il cui decreto finale di VAS è già stato firmato e trasmesso al Ministero della Cultura – ha aggiunto Pichetto - potrà contare su queste risorse e su ulteriori linee di finanziamento specifico”. È centrale, ha spiegato il Ministro, “il tema della governance e della capacità di spesa”, ricordando che una specifica riforma del PNRR è “finalizzata a superare le carenze esistenti a livello di governance dei rischi idrogeologici, semplificando le procedure attuative e rafforzando il coordinamento tra i livelli di governo”. Sulla base del “primo test applicativo del nuovo quadro regolatorio” in occasione della programmazione 2022 delle risorse, ha aggiunto Pichetto, “valuteremo tutte le soluzioni che possano migliorare la governance e il coordinamento tra i vari soggetti attuatori”.

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