Con l’approvazione del disegno di legge sulla concorrenza 2021, approvato ieri in Cdm, si apre un nuovo capitolo che favorisce la liberalizzazione dei mercati, riducendo gli adempimenti burocratici che gravano sulle imprese e che in passato hanno di fatto limitato l’esercizio di attività economiche private.
Tra gli obiettivi generali dichiarati vi è infatti quello di garantire l'accesso ai mercati da parte di imprese di piccole e medie dimensioni, che risultano poi direttamente connessi alle finalità di politica sociale come la tutela dell'occupazione e dei diritti dei consumatori.
Per esempio sarà introdotto il divieto per la pubblica amministrazione di chiedere alle imprese la produzione di documenti di cui è già in possesso in fase di controllo sulle attività economiche. Ma l'esecutivo intende anche semplificare le procedure previste per l'avvio delle imprese, individuando i casi in cui le iniziative delle neo imprese siano soggette ad autorizzazione, silenzio assenso o comunicazione preventiva. È prevista inoltre la riduzione dei tempi per il rilascio di codice fiscale e partita Iva da parte del Registro delle imprese (da 7 a 4 giorni).
L’impulso alle attività private liberamente esercitabili passerà anche da una maggiore collaborazione tra PA e imprese e dall’eliminazione dei controlli sulle attività economiche non necessari per la tutela degli interessi pubblici.
Il Dl concorrenza fa segnare anche un ulteriore passo in avanti dal punto di vista dell’innovazione con un maggiore ricorso a procedure di controllo automatiche (quindi digitalizzate) e con l’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale per il tracciamento di prodotti illeciti e l'analisi dei rischi.
Franco Metta