La Rete Professioni Tecniche è stata invitata il 10 maggio, presso le Commissioni riunite V Bilancio e VI Finanza della Camera dei Deputati, all’audizione sul disegno di legge di conversione del decretolegge n.34 del 2019, il cosiddetto “Decreto Crescita”.
La RPT esprime una valutazione complessivamente positiva nei confronti del Decreto Legge. Tuttavia, ritiene che le misure previste rischiano di essere dispersive, articolate per lo più in una molteplicità di incentivi che spesso intervengono in ambiti limitati e specifici, non organicamente correlati.
In particolare la RPT rileva che gli incentivi per le opere pubbliche, per la crescita generale, hanno un ruolo limitato nel decreto e quindi poco incisivo per la crescita. Basti pensare che la misura più rilevante è rappresentata dalla disponibilità di 500 milioni per interventi su strade e messa in sicurezza degli edifici scolastici oltre che per interventi di risparmio energetico nei Comuni. Si tratta di risorse inadeguate soprattutto se si parla di strutture scolastiche e distribuite praticamente a pioggia, in funzione del numero degli abitanti dei Comuni. Colpisce inoltre il fatto che i progetti finanziati con tali risorse debbano essere, improrogabilmente, avviati entro ottobre 2019. La celerità nella realizzazione degli investimenti pubblici ovviamente è sempre auspicabile, ma la RPT ritiene che la progettazione di qualità a monte di tale processo debba essere fatta con i necessari approfondimenti e non sull’onda dell’emergenza.
Secondo i professionisti tecnici è auspicabile un insieme di norme che definiscano un piano più organico e ampio per incentivare l’innovazione nel sistema produttivo, in particolare nel tessuto manifatturiero. Al contrario, si ha l’impressione che il Decreto stabilisca una pur utile ma limitata (nel tempo) proroga al super ammortamento per beni strumentali. Il super ammortamento, misura fruibile anche dai professionisti, inoltre, non riguarda beni immateriali (ad esempio programmi informatici per l’attuazione del BIM), fondamentali per oggetto di investimento soprattutto dai tecnici. Le norme per incentivare progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’economia circolare, sebbene utili e di valore strategico, mettono in atto procedure di attivazione dei progetti che avrebbero potuto essere, probabilmente, più semplici. Sarebbe auspicabile approfittare del presente Decreto, che si pone l’obiettivo di mettere in campo in modo sistematico ed organico misure per la crescita, per definire un orizzonte temporale di almeno tre anni di vigenza di quelle misure di stimolo che hanno funzionato, in particolare gli incentivi fiscali del super ammortamento e dell’iper ammortamento (Industria 4.0) che sono in scadenza il 31 dicembre 2019.
Per quanto riguarda il Sismabonus, la RPT considera positiva l’estensione delle agevolazioni alle Zone a rischio simico 2 e 3. Tuttavia ribadisce che sul Sismabonus e sugli interventi di mitigazione degli edifici privati e pubblici dal rischio sismico occorrerebbe avviare un piano e una politica di più ampio respiro e di più lunga durata che porti, come più volte proposto, ad incentivare fortemente gli interventi di mitigazione del rischio attuando quel piano di prevenzione proposto in più occasioni dalla Rete Professioni Tecniche. Inoltre, va estesa la possibilità, che il Sismabonus possa essere applicato anche per le fasi di verifica e progettazione degli interventi per gli edifici, onde agevolare la conoscenza della situazione di sicurezza degli stessi e poter determinare il costo di intervento.
La RPT, infine, chiede di estendere per l’acquirente la tassazione fissa d’acquisto di immobili da demolire e ricostruire secondo le norme anti sismiche e tecniche vigenti, anche ai casi di ristrutturazione significativa, onde poter agevolare interventi di rigenerazione urbana. La RPT, tra le altre cose, ha anche segnalato l’opportunità di estendere l’applicazione del credito di imposta come previste per le Pmi nei casi di partecipazione alle fiere internazionali, anche a quei professionisti o imprese che partecipano a convenzioni internazionali per la normazione tecnica, su incarico degli enti di normazione italiani, per consentire l’affermazione delle nostre normative, con conseguenti vantaggi per le nostre imprese, a livello più ampio.