Del Dl Salva Casa, proposto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si è parlato molto, anche all’interno della stessa maggioranza, sia prima sia dopo la conversione in legge. Ora però è giunto il momento di vedere se produrrà gli effetti desiderati, ovvero quello di rimettere sul mercato tutti quelli immobili penalizzati da piccole difformità a fronte del pagamento di una sanzione. Gli introiti delle sanzioni poi potranno essere utilizzati per la demolizione di opere abusive o iniziative di rigenerazione urbana.
Quanto costa regolarizzare le piccole difformità
Per regolarizzazione le piccole difformità, ma anche per interventi più rilevanti a patto che rispettino le nuove tolleranze costruttive, si dovrà presentare una Scia o un permesso di costruire in sanatoria, venendo meno in molti casi il paletto della doppia conformità. Tutto ciò pagando una sanzione “pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile conseguente alla realizzazione degli interventi”, compresa tra 1.032 euro e 30.987 euro.
Va detto che erano previste sanzioni anche per la sanatoria con la doppia conformità, ma prima valeva il principio del silenzio rigetto adesso è stato introdotto quello del silenzio-assenso. L’istanza quindi si considera accettata dopo 45 giorni dalla richiesta di permesso di sanatoria, dopo 30 giorni per la Scia (Segnalazione certificata di Inizio Attività) a cui vanno aggiunti altri 180 giorni in caso di immobili soggetti a vincolo paesaggistico.
Questa nuovo modus operandi dovrebbe certamente liberare gli uffici tecnici dei comuni già sommersi dalle pratiche edilizie, svincolando gli immobili invendibili a causa di irregolarità costruttive di piccole e media entità.
Poiché però il provvedimento riguarda unicamente sugli abusi commessi fino al 24 maggio 2024 e relativi a immobili costruiti dopo il 1977, non è detto che tutti i proprietari di questi immobili siano interessati a procedere con la sanatoria/sanzione, fatto salvi naturalmente coloro che hanno già una domanda in corso, perché non è detto che tutti i proprietari siano effettivamente interessati a rimettere sul mercato l’immobile caratterizzato da piccole difformità.
Quindi sulla carta c’è il via libera alla regolarizzazione di finestre prima inesistenti, alle modifiche ai tramezzi, all’aggiunta di elementi strutturali o architettonici non documentati, nella pratica potrebbero restare tali, perché non vi sarebbe alcun obbligo a procedere ma solo una opportunità.
Edilizia libera
Il DL Salva Casa oltre a consentire di sanare le difformità “lievi” interne all’abitazione amplia gli interventi che possono essere eseguiti in edilizia libera, ovvero che non richiedono nessun titolo abilitativo o permesso, come:
- l’installazione di pompe di calore < 12 kW;
- interventi di manutenzione ordinaria;
- la rimozione di barriere architettoniche;
- l’installazione di VePa, vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti dirette ad assolvere a funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici;
- miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche;
- riduzione delle dispersioni termiche;
- parziale impermeabilizzazione dalle acque meteoriche non solo dei balconi o di logge, ma anche di porticati rientranti all’interno dell’edificio.
Le VePa non devono creare superficie o volume aggiuntivo all’immobile o comportare il mutamento della destinazione d’uso dell’immobile anche da superficie accessoria a superficie utile.
Rientrano nell’edilizia libera anche l’installazione di tende da sole, tende a pergola con telo retrattile, tende a pergola con elementi di protezione solare mobili.
La sanatoria 2024 facilita inoltre il cambio di destinazione d’uso senza opere edilizie, come per esempio la possibilità di trasformare un ufficio in residenza soprattutto se, questo mutamento di destinazione è conforme a quella prevalente nelle altre unità immobiliari presenti nell’immobile.