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Dl Semplificazioni, Assistal: inaudito innalzamento fino a 5 milioni di euro per appalti senza gara

L'Associazione esprime tutta la sua contrarietà per quanto proposto nell’art. 1 del Decreto Semplificazioni al vaglio del Consiglio dei Ministri

lunedì 6 luglio 2020 - Redazione Build News

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ASSISTAL, l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti e dei Servizi di Efficienza Energetica - ESCo e Facility Management, aderente a Confindustria, esprime tutta la sua contrarietà per quanto proposto nell’art. 1 del Decreto Semplificazioni al vaglio del Consiglio dei Ministri.

“Come ricordato dal Presidente dell’Anac Francesco Merloni” – ha affermato Angelo Carlini Presidente ASSISTAL – “il sistema non funzionerà meglio togliendo le regole. ASSISTAL è, da sempre, contraria alle logiche della procedura negoziata poiché accentua quei fenomeni distorsivi che possono derivare dalla discrezionalità della stazione appaltante. Tuttavia, per rispondere alle esigenze del mercato, come accade tuttora, per importi molto ridotti, tale istituto può rappresentare un vantaggio in termini di velocità dei procedimenti e di opportunità per le PMI; al contrario, un innalzamento della soglia secondo i parametri comunitari, vale a dire più di 5 milioni di euro, è una scelta incomprensibile e controproducente. Non è difficile immaginare quali potrebbero essere gli esiti di trattative dirette su appalti di cifre così elevate. Inoltre, come risaputo, il tessuto produttivo italiano è per lo più composto da Piccole e Medie Imprese, le quali si troveranno dinanzi ad un eccezionale restrizione del mercato, in quanto le stazioni appaltanti tenderanno ad accorpare gli oggetti degli appalti riducendo enormemente le chance di lavoro.”

“Quello che auspichiamo, invece,” – ha concluso Angelo Carlini – “è una rivisitazione del principio di rotazione attraverso l’introduzione di limiti numerici per gli operatori partecipanti e la riproposizione del sopralluogo, al fine di evitare che ad appalti con importi di moderata entità possano rispondere un numero eccessivo di imprese, alcune delle quali geograficamente lontane dal luogo dell’appalto. Questo meccanismo finisce per provocare effetti negativi che rispondono esclusivamente a logiche di competitività, quali, ad esempio, la mancata applicazione dell’istituto della trasferta, espressamente previsto dal nostro CCNL.”

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