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Dl Semplificazioni, Confprofessioni: “Bene alcune norme, ma avremmo preferito uno snellimento dei tecnicismi normativi”

Occorre «superare la logica della transitorietà». Tra i punti critici: documenti di gara standard, equo compenso negli appalti pubblici e più spazio ai liberi professionisti nella progettazione, direzione e collaudo dei lavori pubblici

lunedì 27 luglio 2020 - Redazione Build News

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«Alcune disposizioni del decreto Semplificazioni vanno nella giusta direzione, ma rappresentano solo un primo passo per abbattere la burocrazia e superare la logica della transitorietà. Avremmo preferito uno snellimento dei tecnicismi normativi, un linguaggio chiaro e un taglio netto dei passaggi amministrativi e burocratici». È uno dei passaggi centrali di Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, intervenuto oggi in audizione presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato, secondo il quale: «Un vero processo di semplificazione non può basarsi su interventi spot o di corto respiro, ma deve garantire parità di trattamento tra gli attori in campo e, soprattutto, deve avere una logica strutturale e permanente».

Numerosi i punti toccati dal presidente Stella: dalla standardizzazione dei documenti di gara, vincolante per le pubbliche amministrazioni per agevolare la partecipazione degli operatori economici alle procedure ai contratti di fornitura di servizi di ingegneria e architettura, che devono prevedere il principio dell’equo compenso negli appalti pubblici. Ma non solo. Secondo il presidente di Confprofessioni «occorre affermare un principio generale che impedisca ai professionisti appartenenti alla pubblica amministrazione di svolgere mansioni che devono essere affidate alle libere professioni, dalla progettazione alla direzione dei lavori, al collaudo».

Positiva poi è la norma che incentiva l’aumento di capitale delle aziende, che dopo l’emergenza Covid -19 rischiano livelli di indebitamento eccessivi rispetto al patrimonio. «Le misure del decreto vanno in questa direzione - ha detto Stella - ma sembrano più calate sulle grandi imprese. Mentre, come abbiamo già segnalato in occasione degli stati generali promossi dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il problema principale sono le Pmi e le filiere verticali e orizzontali per le quali è essenziale che l’incremento del capitale sia favorito da misure di detassazione».

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