Sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna n. 450 del 29 dicembre 2020, è pubblicata la legge regionale 29 dicembre 2020, n.14, recante “Misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici, favorire gli interventi di qualificazione edilizia che beneficiano delle agevolazioni fiscali di cui all'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 e recepire le norme di semplificazione in materia di governo del territorio di cui al decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76”.
Il testo – IN ALLEGATO – è finalizzato a recepire e uniformare la legislazione regionale a quanto disposto dal Decreto Legge “semplificazioni” emanato dal governo il 16 luglio e convertito in legge nello scorso settembre. Si tratta del Superbonus 110% con cui si propone di rinnovare e riqualificare energeticamente il patrimonio edilizio privato e, contestualmente, fare da sprone per un settore economico in grande sofferenza.
La nuova legge regionale, proposta dalla Giunta, si muove su molteplici direttrici. Si va dalla rivisitazione della definizione per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente (quali ad esempio manutenzione straordinaria, distanza tra edifici, demolizione-ricostruzione e requisiti igienico-sanitari) alla semplificazione, su tempistica e certezza dei titoli abitativi, alla valutazione dello stato legittimo (accertamento delle tolleranze costruttive).
La nuova legge è stata approvata nel dicembre scorso dall'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. Per il relatore di maggioranza Andrea Costa (Pd) l’obiettivo di creare un contesto normativo “più favorevole, equo e certo per cogliere le potenzialità del superbonus è stato raggiunto. La Legge si muove in particolare su 3 ambiti: lo snellimento delle procedure, il confine degli interventi consentiti e la soluzione di tutte quelle istruttorie aperte da tempo”. Per il consigliere reggiano l’importanza del superbonus può essere meglio compresa solo se si pensa che degli oltre 12 milioni di edifici residenziali del nostro Paese, oltre il 60% è stato costruito prima della prima legge nazionale sul risparmio energetico del 1976. “Da ciò -prosegue il relatore di maggioranza- si comprende quanto questo patrimonio edilizio sia energivoro e impattante sull’ambiente, soprattutto in tema di produzione di gas serra e polveri sottili”. Per l’esponente Pd, poi, questa legge non solo rappresenta un importante incentivo economico per l’intero settore immobiliare, ma “significa anche un miglioramento delle nostre città e, conseguentemente, della vita di ciascuno di noi”.
Il relatore di minoranza Massimiliano Pompignoli (Lega), invece, stigmatizza come la maggioranza “nell’ambito di un percorso di lavoro molto ravvicinato, ha comunque bocciato tutte le proposte emendative avanzate dalle opposizioni”. Nonostante l’ambito della legge estremamente tecnico, l’esponente leghista denuncia come la volontà di semplificazione “rimanga prevalentemente sulla carta e non trovi corrispondenza nella realtà”. Pompignoli si sofferma poi sulle mancanze di questo provvedimento: “è del tutto mancante un chiaro riferimento alla legge 19 del 2008 sulla riduzione del rischio sismico”. Ulteriore mancanza denunciata dall’esponente leghista è poi quella relativa alla legge urbanistica: “in sede di Commissione ci hanno assicurato che tale legge sarà sottoposta ad adeguata revisione, ma ad oggi non abbiamo notizie più precise”. Per il relatore di minoranza, il tema delle regole certe e univoche in questo momento è poi del tutto mancante. “Anche per questi motivi -conclude Pompignoli- noi oggi siamo chiamati a votare un provvedimento che dovrà essere sottoposto a numerose modifiche in corso d’opera, soprattutto per quanto concerne l’asseverazione dello stato legittimo degli immobili, tanto che questa attività tecnica non è ancora iniziata”.
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