L’ottenimento di detrazioni fiscali per interventi edilizi dipende anche dalle categorie catastali degli immobili. Lo ricorda l'Associazione ANFIT in un articolo (clicca qui).
“Per prima cosa è necessario definire quali sono le categorie catastali per gli immobili. La legislazione individua 6 macro-aree indicate con le lettere A, B, C, D, E, F, ciascuna suddivisa in svariate categorie.
Per quanto riguarda l’Ecobonus la valutazione di questo aspetto è assolutamente chiara: non vi sono limitazioni di alcun genere in materia di categoria catastale. Che si tratti di Abitazione signorile (A/1), di Case di cura (B/2) o di Residence (D/10), non cambia nulla. L’incentivo si sviluppa in ogni caso, a patto che siano soddisfatte le altre limitazioni previste dalla normativa in merito agli altri aspetti che caratterizzano il bonus: esistenza dell’edificio, presenza dell’impianto di riscaldamento, prestazioni minime dei prodotti, etc.
Il Bonus Casa, invece, è caratterizzato da una regolamentazione del tutto diversa. Infatti, mentre l’Ecobonus mira a incentivare l’efficienza energetica in edilizia a prescindere dalle categorie catastali, il Bonus Casa mira a sostenere la ristrutturazione delle unità immobiliari residenziali. In altre parole questo strumento è rivolto esclusivamente agli edifici abitativi ed alle relative pertinenze”.
ANFIT ha riassunto quanto detto fino ad ora in una tabella – in allegato - di facile comprensione, in cui i due bonus vengono messi a confronto.