Con il provvedimento del 28 agosto 2017, che sostituisce il provvedimento dello scorso 8 giugno 2017, a seguito delle modifiche introdotte dall’articolo 4-bis del decreto legge 50/2017, convertito nella legge 96/2017, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito che i contribuenti che rientrano nella no tax area possono cedere il credito relativo all’ecobonus sui lavori condominiali anche a banche e intermediari finanziari, oltre che a fornitori e imprese edili. Questa possibilità è riservata a chi possiede redditi che sono esclusi dall’imposizione Irpef per espressa previsione o perché l’imposta lorda viene assorbita dalle detrazioni previste dal Tuir (LEGGI TUTTO).
“CNA apprezza il provvedimento dell’Agenzia delle entrate che, attuando la norma inserita nella Legge di bilancio 2017, estende anche alle banche la cessione del credito d’imposta relativo alle spese affrontate per i lavori di riqualificazione energetica delle parti comuni degli edifici, finora prevista solo per le imprese esecutrici dei lavori. Il riconoscimento di questa opportunità anche alle banche rende ora più concreto tale strumento.”
Lo si legge in un comunicato della CNA.
“Il limite della novità risiede, però, nel fatto che la misura riguarda esclusivamente i soggetti incapienti, vale a dire quanti rientrano nella no tax area, ed è riservata alle spese per la riqualificazione energetica dei condomini. CNA ritiene, invece, che possa, e debba, essere estesa a tutti i soggetti e per tutti i lavori edili sui quali sono concesse detrazioni fiscali, per produrre un più forte effetto moltiplicatore sulla domanda interna. CNA auspica, quindi, che la prossima Legge di bilancio accolga la proposta della Confederazione che rende possibile l’estensione della cessione del credito a tutti i soggetti e per tutti i lavori edili. Un provvedimento mirato a riqualificare il patrimonio immobiliare italiano e a far ripartire l’edilizia senza produrre impatti negativi sui conti pubblici”.
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