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Ecobonus e incentivi ristrutturazione: spesa per 25,1 mld € nel 2015, +12,3% nel 2016

Rapporto Anaepa-Confartigianato: al 10,7% la propensione ad interventi di manutenzione della casa

martedì 18 ottobre 2016 - Redazione Build News

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Le politiche anticicliche di incentivazione per ristrutturazioni e risparmio energetico assumono una specifica centralità a fronte di una fase recessiva senza precedenti nel settore dell’edilizia che ha lasciato segni profondi sul lavoro e le imprese. Nel 2007 gli investimenti in costruzioni erano l’11,4% del PIL ma nel 2015 la quota crolla all’8,1%, con minori investimenti di 3,3 punti di PIL pari ad un minore flusso, su base annua, di 54.174 milioni di euro. Dai massimi del 2008 il settore delle Costruzioni ha perso quasi mezzo milione di occupati (-496.100 unità, pari al 25,4% in meno) mentre il resto dell’economia ha recuperato i livelli pre crisi e nel periodo in esame segna un incremento di 161.100 occupati, pari al +0,8%; nell’intera Filiera casa – individuato dal settore delle Costruzioni e dai comparti manifatturieri fornitori dell’edilizia quali Vetro, ceramica, cemento, metalli e mobili – il calo dell’occupazione arriva a 596.000 occupati (-20,3%).

L’analisi approfondita degli incentivi per ristrutturazioni e risparmio energetico è contenuta nell’8° Rapporto Anaepa-Confartigianato Edilizia 2016 “La difficile ripartenza”.

Al secondo trimestre del 2016 nelle Costruzioni sono registrate 515.437 imprese artigiane con 758.749 addetti pari al 27,8% dell’artigianato italiano.

La manovra da 27 miliardi definita con la legge di bilancio 2017 presentata sabato scorso contiene il finanziamento per incentivi sulle ristrutturazioni edilizie – estesi anche a condomini e alberghi – e il potenziamento di quelli per la riqualificazione energetica.

Le condizioni per l’utilizzo degli incentivi sulla casa appaiono buone: a luglio 2016 la quota di consumatori che manifestano l’intenzione nei prossimi 12 mesi di effettuare spese per la manutenzione straordinaria dell’abitazione è del 15,5% e nel dettaglio il 5,8% ritiene certo il sostenimento della spesa ed il 9,7% lo ritiene probabile. Correggendo quest’ultima quota del campione con una probabilità del 50% la quota di consumatori intenzionata ad effettuare un intervento sulla case è pari al 10,7%, in linea con il massimo registrato nel 2015. Sulla base di questa ipotesi e con i dati dell’Agenzia delle Entrate che indicano in 25 milioni 744 mila i contribuenti persone fisiche che risultano proprietari di abitazioni e pertinenze (il 62,2% del totale dei contribuenti), è possibile stimare che siano 2 milioni 755 mila i proprietari di immobili orientati ad effettuare un intervento di manutenzione.

L’analisi dei dati sulle entrate fiscali per ritenute a titolo di acconto sui bonifici per beneficiare di oneri deducibili o detrazioni evidenzia che nel 2015 sono state sostenute spese incentivate per 25.147 milioni di euro e a luglio 2016, su base tendenziale, segnano un aumento del 12,3%. In parallelo l’esame dei dati delle dichiarazioni fiscali evidenzia che nel 2014 le detrazioni per ristrutturazione ed econobonus ammontano a 5.495 milioni di euro di cui 4.098 milioni (i tre quarti del totale, pari al 74,6%) sono determinate dai 7.615.095 contribuenti (pari al 18,7% del totale delle persone fisiche soggetti Irpef) che utilizzano detrazioni per il recupero del patrimonio edilizio e 1.397 milioni di euro (il restante 25,4%) relativi ai 1.825.495 contribuenti (4,5% dei contribuenti) che utilizzano le detrazioni per interventi finalizzati al risparmio energetico.

Le politiche di incentivo fiscale determinano un impatto rilevante sul risparmio energetico. Nel complesso gli investimenti incentivati con ecobonus hanno determinato un risparmio di energia primaria per 0,117 Mtep/anno equivalenti a poco più di 0,112 Mtep di energia finale. Dall’introduzione nel 2007 si registra un risparmio energetico cumulato di 1,017 Mtep. A questo si sommano 0,88 Mtep/anno dal risparmio ottenuto con le caldaie a condensazione incentivate con le detrazioni fiscali per ristrutturazioni per un totale di 1,886 Mtep in nove anni, con una media di 0,210 Mtep/anno; nel periodo il risparmio energetico da interventi incentivati è apprezzabile, rappresentando il 54,9% della crescita degli impieghi finali di energia per usi civili (nel bilancio energetico nazionale, tra il 2006 e 2015, sono saliti di 3,435 Mtep).

L’analisi di dettaglio della tipologia delle spese incentivate dall’ecobonus evidenzia che nel 2014 gli interventi per Infissi determinano una spesa di 1.807 milioni di euro – oltre la metà (56,3%) della spesa complessiva sostenuta – seguiti da Caldaie a condensazione con 744 milioni di euro (23,2% della spesa), Strutture opache orizzontali con 187 milioni (5,8%), Strutture opache verticali con 161 milioni (5,0%) e Pompe di calore con 153 milioni (4,8% della spesa). In media ciascun intervento attiva una spesa di 10.709 euro; tra gli interventi maggiormente rilevanti, la spesa media più elevata per Strutture opache orizzontali con 50.661 euro, seguito da Strutture opache verticali con 49.611 euro, Caldaie a condensazione con 13.694 euro e Infissi con 8.606 euro. Il 45,9% del risparmio energetico derivante dagli interventi incentivati è determinato dall’impiego di impianti di riscaldamento efficienti ed un ulteriore 44,8% dalla Sostituzione di infissi e coibentazioni di superfici opache.

L’intensità di utilizzo delle detrazioni per spese di recupero patrimonio edilizio ed interventi finalizzati al risparmio energetico – misurata in rapporto al reddito complessivo – è pari mediamente allo 0,67% ed è più che doppia nella Provincia Autonoma di Trento con l’1,37% del reddito, seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano con l’1,09%, dalla Valle d’Aosta con l’1,03% e dalla Liguria ed Emilia Romagna, prime regioni a statuto ordinario, entrambe con lo 0,90%.

Nel dettaglio delle sole spese di recupero patrimonio edilizio l’intensità di utilizzo è pari in media allo 0,50% ed è più elevata nella Provincia Autonoma di Trento con lo 0,97% del reddito, seguita dalla Valle d’Aosta con lo 0,75%, dalla Provincia Autonoma di Bolzano con lo 0,72% e dalla Liguria con lo 0,71%, prima regione a statuto ordinario.

Per quanto riguarda i soli interventi finalizzati al risparmio energetico l’intensità media è pari allo 0,17% ed è più elevata nella Provincia Autonoma di Trento con lo 0,40%, seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano con lo 0,37%, dalla Valle d’Aosta con lo 0,28% e da Friuli Venezia Giulia e Piemonte (prima regione a statuto ordinario), entrambe con lo 0,26%.

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