La Giunta regionale della Toscana ha dato mandato al proprio presidente di costituirsi in giudizio di fronte alla Corte Costituzionale contro la norma del Decreto Crescita convertito in legge sullo sconto in fattura per l'ecobonus e il sismabonus.
"La norma statale – spiega il governatore della Toscana Enrico Rossi - chiede alle imprese di anticipare ai cittadini il credito di imposta che possono vantare nel caso abbiano fatto effettuare lavori antisismici o per il risparmio energetico. Le aziende possono poi recuperare nei successivi 5 anni le somme anticipate. Se quelle grandi possono farlo più facilmente, le piccole hanno invece difficoltà. Si facilitano gli operatori di grandi dimensioni e si penalizzano i piccoli. E anche questo, nella realtà toscana, non può andare bene. Quindi in questo caso chiediamo alal Consulta che gli articoli che lo prevedono siano cancellati".
“Si tratta degli articoli 10 e 18 del Dl 34/2019 ora convertito nella legge 58/2019”, si legge nel comunicato della Regione Toscana.
La Regione si costituisce in giudizio davanti alla Consulta anche per un'altra questione, la legge regionale sugli appalti (n.18/2019), che “deve essere mantenuta nella parte in cui prevede una riserva a favore delle piccole e medie imprese”.
"Abbiamo – spiega Rossi – un contenzioso con il Governo perché noi vogliamo tutelare le nostre piccole e medie imprese e chiediamo che la Corte ne tenga conto. E' per questo che nella nostra legge regionale abbiamo introdotto un articolo che prevede, nel caso di appalti inferiori ad 1 milione di euro, che le stazioni appaltanti possano chiamare a partecipare alle gare PMI toscane fino ad un massimo del 50% del totale degli invitati. E non vogliamo che questa possibilità sia eliminata".
"Dobbiamo fare – aggiunge l'assessore alla presidenza, Vittorio Bugli - una battaglia tutti insieme. Anche i firmatari del Patto per lo sviluppo, da cui la legge ha tratto ispirazione e che vede tra i protagonisti le stesse organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria, ci spingono a resistere in giudizio contro le contestazioni che ci sono state mosse dal governo su un punto specifico della legge regionale sugli appalti. La nostra motivazione è che esiste una disciplina europea che dice che va favorita la partecipazione della piccola e media impresa agli appalti pubblici. Tocca all'Europa stessa e ai Paesi membri poi tradurre la direttiva in atti concreti. Ad oggi però manca una precisazione di come concretamente si può agire. La possibilità che offre la legge Toscana va esattamente in questa direzione. Noi vogliamo solo attuare la norma europea. Oltretutto abbiamo il dovere di tenere conto del fatto che in Toscana nel 2017 abbiamo registrato la presenza di 36.574 imprese edili, di cui 35.311 hanno meno di dieci dipendenti, il 96%. Capite che la nostra economia è fatta così, e nostro dovere è tenerne conto".
CONFARTIGIANATO A CONFRONTO CON IL SOTTOSEGRETARIO AL MISE DAVIDE CRIPPA. Ennesima iniziativa di Confartigianato per far modificare il meccanismo dello sconto in fattura per ecobonus e sismabonus previsto dall’articolo 10 del Decreto Crescita. Oggi una delegazione di Confartigianato, guidata dal Segretario Generale Cesare Fumagalli, ha incontrato l’On. Davide Crippa, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, con delega all’energia e alle risorse minerarie, per individuare soluzioni ai problemi per le piccole imprese derivanti dall’applicazione della nuova norma.
Il Segretario Generale Fumagalli ha ribadito al Sottosegretario Crippa il grave rischio di alterazione della concorrenza a danno dei piccoli imprenditori dei settori costruzioni e installazione impianti in capo ai quali si scaricherebbero tutti e subito gli oneri dello sconto immediato sulle fatture.
I rappresentanti di Confartigianato hanno anche ricordato all’esponente del Governo che l’Autorità Antitrust, cui la Confederazione ha inviato una segnalazione, è intervenuta in sede di discussione parlamentare, evidenziando che la norma del Decreto Crescita “appare suscettibile di creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di riqualificazione energetica a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni”.
Cesare Fumagalli ha quindi sollecitato al Sottosegretario Crippa un intervento per modificare l’impostazione dell’articolo 10 del Decreto Crescita che penalizza, escludendole dal mercato, le migliaia di piccole imprese del ‘sistema casa’ che solo per scarsa liquidità finanziaria e insufficiente capienza fiscale per compensare il credito d’imposta non saranno in grado di praticare lo sconto. Ciò a vantaggio dei fornitori più strutturati e dotati di elevata capacità organizzativa e finanziaria che saranno in condizione di anticipare la liquidità necessaria a integrare lo sconto. In tal modo, la misura sull’ecobonus finisce per contraddire l’obiettivo del Decreto crescita che punta a rilanciare l’economia del settore delle costruzioni, favorendo contemporaneamente l’innovazione e la sostenibilità del patrimonio immobiliare italiano e il rilancio dei consumi.