Focalizzando l’attenzione sull’ecobonus, l’analisi di Confartigianato dei dati di fonte Enea rileva che nel 2016 la spesa per gli interventi di riqualificazione energetica è pari a 3.308 milioni di euro e rappresenta l’11,8% del totale degli interventi incentivati. Il trend della spesa per interventi per il risparmio energetico risulta in crescita negli ultimi due anni, segnando un +0,7% nel 2015 ed accelerando a +7,1% nel 2016. Dall’introduzione di questa tipologia di stimoli fiscali, nel 2007, sono state trasmesse 2.863.671 richieste di detrazione fiscale per la riqualificazione energetica per una spesa cumulata di 31.425 milioni di euro, con una media di 3.143 milioni di euro all’anno. Per ciascun intervento la spesa media è di 10.974 euro.
La tipologia di intervento che assorbe la quota più elevata della spesa incentivata è quella della sostituzione di serramenti (41,0% della spesa nel 2016), seguita da coibentazione di pareti verticali, tetti, solai (23,1%), sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (20,3%), caldaie a biomassa e interventi di riqualificazione globale dell’edificio (9,2%); più contenute le incidenze per schermature solari (4,5%), installazione di pannelli solari (1,7%) e building automation (0,3%).
Nel 2016 la spesa media per intervento ammonta a 9.148 euro per ciascuna pratica pervenuta. Valori più elevati per la Riqualificazione globale e caldaie biomassa con 86.409 euro, seguito da Pareti verticali, tetti e solai con 35.280 euro, Building automation con 13.918 euro, Impianti di climatizzazione invernale con 9.618 euro, Serramenti con 7.291 euro, Pannelli solari con 6.349 euro, Schermature solari con 2.124 euro.
SCHERMATURE SOLARI. Nel 2016 la voce di spesa che ha registrato un maggiore dinamismo rispetto all’anno precedente si riferisce all’installazione di schermature solari (+47,8%, con 48 milioni in più), seguita dalla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (+16,9%, pari a 97 milioni in più) e dall’installazione di caldaie a biomassa e riqualificazione globale dell’edificio (+10,3% pari a 28 milioni in più).
Gli interventi incentivati con l’ecobonus hanno determinato nel 2016 un risparmio energetico di 1.112 GWh/anno e nel dettaglio il 41,2% dei risparmi deriva da interventi relativi ai serramenti, seguito dal 26,6% per pareti verticali, tetti e solai, il 18,9% per sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, il 7,4% per caldaie a biomassa e riqualificazione globale, il 3,6% da installazione di pannelli solari. Nell’ultimo triennio (2014-2016) il risparmio conseguito dall’ecobonus ammonta a 3.282 GWh/anno, equivalenti al consumo annuo di energia elettrica di imprese e famiglie della provincia di Reggio Emilia.
L’intensità di utilizzo delle detrazioni per interventi finalizzati al risparmio energetico – misurata dal rapporto tra le detrazioni effettuate dai contribuenti con le dichiarazioni 2016 e il relativo reddito complessivo – in media nazionale è pari allo 0,13%; sul territorio il valore più elevato lo riscontriamo nella Provincia Autonoma di Trento con lo 0,29% del reddito, seguita da Provincia Autonoma di Bolzano con lo 0,27%, Valle d’Aosta con lo 0,22%, Piemonte con lo 0,20%, Friuli Venezia Giulia con lo 0,19% e il Veneto con lo 0,18%.