Aiutare le imprese e i consumatori europei a effettuare la transizione verso un'economia più circolare e forte, dove le risorse vengono utilizzate in modo più sostenibile, attraverso un maggior ricorso al riciclaggio e al riutilizzo.
È l'ambizioso obiettivo del pacchetto di misure sull'economia circolare adottato oggi dalla Commissione europea, che riguardano l’intero ciclo di vita: dalla produzione e il consumo fino alla gestione dei rifiuti e al mercato per le materie prime secondarie.
La transizione sarà finanziata dai fondi SIE, da 650 milioni di EUR provenienti da "Orizzonte 2020" (il programma di finanziamento dell’UE per la ricerca e l’innovazione) e da 5,5 miliardi di EUR provenienti dai fondi strutturali per la gestione dei rifiuti, e mediante investimenti nell’economia circolare a livello nazionale.
LE AZIONI CHIAVE. Tra le azioni chiave adottate oggi o da realizzare nel corso del mandato dell'attuale Commissione, ci sono misure nell'ambito del piano di lavoro 2015-2017 sulla progettazione ecocompatibile per promuovere la riparabilità, longevità e riciclabilità dei prodotti, oltre che l'efficienza energetica; una serie di azioni in materia di riutilizzo delle acque, tra cui una proposta legislativa sulle prescrizioni minime per il riutilizzo delle acque reflue; lo sviluppo di norme di qualità per le materie prime secondarie al fine di aumentare la fiducia degli operatori nel mercato unico; una strategia per le materie plastiche nell'economia circolare, che affronta questioni legate a riciclabilità, biodegradabilità, presenza di sostanze pericolose nelle materie plastiche.
PROPOSTE LEGISLATIVE SUI RIFIUTI. Gli elementi chiave delle nuove proposte legislative sui rifiuti comprendono:
- un obiettivo comune a livello di UE per il riciclaggio del 65% dei rifiuti urbani entro il 2030;
- un obiettivo comune a livello di UE per il riciclaggio del 75% dei rifiuti di imballaggio entro il
2030;
- un obiettivo vincolante per ridurre al massimo al 10% il collocamento in discarica per tutti i rifiuti entro il 2030;
- il divieto del collocamento in discarica dei rifiuti della raccolta differenziata;
- la promozione di strumenti economici per scoraggiare il collocamento in discarica;
- definizioni più semplici e adeguate nonché metodi armonizzati per il calcolo dei tassi di riciclaggio in tutta l’UE;
- misure concrete per promuovere il riutilizzo e stimolare la simbiosi industriale trasformando i prodotti di scarto di un'industria in materie prime destinate ad un'altra;
- incentivi economici affinché i produttori facciano giungere prodotti più ecologici sul mercato e un sostegno ai sistemi di recupero e riciclaggio (es. per imballaggi, batterie, apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli).
“L’Italia lavorerà su questo provvedimento con spirito propositivo, consapevole delle sue criticità e dei suoi punti di forza, nell’ottica di accelerare la transizione economica verso un modello pienamente circolare, che punti sulla leva ambientale per generare crescita sostenibile e nuove opportunità lavorative”, ha commentato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.
“Sull’efficienza energetica, gli obiettivi di riciclo e rigenerazione, cosi come in materia di progettazione eco-compatibile e di riduzione drastica degli sprechi alimentari, vediamo già molte buone proposte: la definizione di un testo in grado di indirizzare l’economia europea in senso circolare – conclude Galletti – sarà il grande obiettivo del nostro Continente nel post Conferenza di Parigi”.
COLLEGATO AMBIENTALE. “In Italia ci siamo già mossi in questa direzione con alcune norme contenute nel collegato ambientale – ricorda il sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo - che mi auguro possa essere approvato dalla Camera al più presto”.