È stata presentata ieri mattina, presso la sede della direzione generale del Demanio a Roma, la proposta che realizza la prima fase del protocollo siglato tra Agenzia del Demanio, Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Fondazione Patrimonio Comune di ANCI e Comune di Castel San Pietro Terme (BO) quale comune capofila delle altre cinque amministrazioni che per prime hanno aderito al progetto (Osimo (AN), Isola Di Capo Rizzuto (KR), San Rocco Al Porto (LO), Robbiate (LC), Grumolo delle Abbadesse (VI), Monte Prandone (AP).
E' quanto si legge in un comunicato rilasciato dall'ufficio stampa del Comune di Castel San Pietro.
Erano presenti il direttore generale del Demanio Roberto Reggi e il direttore dello sviluppo immobiliare e innovazione Stefano Mantella, il presidente della Fondazione Patrimonio Comune Alessandro Cattaneo e Michele Lorusso,Tommaso dal Bosco di Ifel, Alessandro Busci di Prelios SGR, Pasquale Labianca di Invimit SGR, Antonella Fedele, dirigente del MEF, il sindaco di Castel San Pietro Terme Fausto Tinti e l’assessore al Bilancio Anna Rita Muzzarelli che ha concepito e sviluppato l’intero progetto.
Si tratta di un accordo estremamente innovativo che permette di individuare le linee guida operative e competenze specifiche che consentiranno anche a piccoli e medi comuni, che sono la larga maggioranza dei comuni italiani, di rigenerare il proprio patrimonio immobiliare scolastico oltre a valorizzare il patrimonio immobiliare.
FONDO IMMOBILIARE TERRITORIALE. Una operazione studiata appositamente per mettere insieme redditività non speculativa con edilizia scolastica utilizzando lo strumento finanziario del fondo immobiliare territoriale. Operazione che si concretizza attraverso il sistema integrato di fondi immobiliari gestito da Invimit società al 100% del Mef e capitalizzata interamente da Inail beneficiando dei contributi pubblici per la modernizzazione dell’edilizia scolastica messi a disposizione dal Miur.
Una grande opportunità che consentirà ai comuni di realizzare un sistema virtuoso di sviluppo sociale ed economico dei territori, permettendo un rilancio su scala nazionale del settore dell’edilizia.
Un progetto che dà contenuto a quei concetti di rigenerazione che spesso rimangono parole o scatole vuote. “Si esce dal classico finanziamento dell’opera pubblica andando verso il concetto di allocazione efficiente delle risorse che generano processi moltiplicativi – ha sottolineato Muzzarelli - sulla base di un progetto produttivo che nasce da una proposta presentata da chi ha la responsabilità di attuarla, una proposta presentata da un proponente ad una Pubblica amministrazione che la valuta e dichiara il proprio pubblico interesse”.
Per Roberto Reggi “si tratta di un grande risultato dove tutti ci hanno creduto e lavorato per raggiungere l’obiettivo”. Apprezzamenti anche dal presidente Cattaneo: “Una dimostrazione di grande capacità di lavoro di gruppo, un lavoro preziosissimo che ha permesso l’apertura di un canale dove tutti potranno entrarvi grazie proprio al lavoro di questi primi comuni apripista”. Soddisfatto del risultato il sindaco Fausto Tinti “siamo orgogliosi di essere il comune capofila di questa operazione, un risultato di una squadra che ci ha creduto e che ha portato il progetto ad assumere una connotazione nazionale”.
“L’operazione pilota, così come è stata concepita, permette quindi ai comuni che hanno aderito di realizzare edifici scolastici innovativi per un valore di 26,9 milioni e di rigenerare e valorizzare il patrimonio immobiliare per 40,8 milioni.
Si finanzieranno attraverso un fondo immobiliare appositamente costituito nel quale investirà Invimit sgr attraverso il Fondo I-3 Core Comparto territorio con 57,8 milioni di euro di equity e 11,8 milioni di beni apportati dai Comuni oltre a contributi Miur per 5,9 milioni (finanziamento del ministero in base all’art 53 d.l. 9 febbraio 2012 con recepimento dell’art.33 d.l. 98).