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Edilizia 2025: tutte le date da segnare in agenda tra bonus, appalti e professioni

Una sintesi delle novità che interesseranno il settore dell’edilizia durante il corso del 2025

martedì 7 gennaio 2025 - Redazione Build News

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L’anno 2025 porta con sé una serie di aggiornamenti significativi per il settore edilizio, grazie a modifiche normative che coinvolgono incentivi fiscali, tecnologie obbligatorie e misure di semplificazione negli appalti pubblici. Ecco una panoramica delle principali novità che influiranno su privati, imprese ed enti pubblici.

Detrazioni fiscali per interventi edilizi

1. Bonus ristrutturazioni

Dal 1° gennaio 2025, la detrazione per i lavori di recupero edilizio sarà fissata al 36% su una spesa massima di 96.000 euro, con un’eccezione per l’abitazione principale, dove rimane al 50%. Questa percentuale è destinata a scendere ulteriormente negli anni successivi, riducendo l’attrattività di questo incentivo per molte famiglie.

2. Ecobonus e Sismabonus

  • L’Ecobonus sarà allineato al 50% per interventi sull’abitazione principale e al 36% per altri immobili, con l’eliminazione delle agevolazioni per l’installazione di caldaie a condensazione alimentate da combustibili fossili.
  • Analogamente, il Sismabonus verrà semplificato, con detrazioni al 50% per la prima casa e al 36% per le altre proprietà. Per entrambi, la riduzione delle percentuali è già programmata per il 2026-2027.

3. Superbonus ridotto al 65%

Il Superbonus sarà accessibile solo a chi ha prenotato l’agevolazione entro il 15 ottobre 2024 (tramite CILAS o altra documentazione necessaria). Questo rappresenta un passo verso una razionalizzazione degli incentivi, rendendoli più selettivi.

4. Bonus mobili

Prorogato per il 2025, il Bonus Mobili consente una detrazione del 50% su una spesa massima di 5.000 euro per l’acquisto di arredi nuovi o grandi elettrodomestici legati a interventi edilizi. Tuttavia, non sarà più disponibile il Bonus Giardini.

Appalti pubblici: digitalizzazione ed efficienza

1. Modellazione Digitale (BIM)

Dal 1° gennaio 2025, tutti i lavori pubblici con un valore superiore ai due milioni di euro dovranno essere gestiti tramite sistemi di modellazione digitale (BIM). Questo innalzamento della soglia, precedentemente fissata a un milione di euro, rappresenta un adeguamento alle capacità tecniche degli operatori e degli enti pubblici.

2. Qualificazione delle stazioni appaltanti

Le stazioni appaltanti e le centrali di committenza saranno obbligate a qualificarsi anche per l’esecuzione dei contratti, rispettando requisiti come la comunicazione dei dati e il rispetto dei tempi di pagamento.

3. Monitoraggio dei tempi di gestione delle gare

Le stazioni appaltanti dovranno monitorare ogni sei mesi i tempi delle procedure di gara. Se questi superano i 160 giorni, scatterà l’obbligo di presentare un piano di riorganizzazione all’ANAC.

4. Microappalti su piattaforme digitali

Dal 1° luglio 2025, anche i microaffidamenti sotto i 5.000 euro dovranno essere gestiti tramite piattaforme digitali certificate (PAD).

Implicazioni per le imprese e i professionisti

  • Tracciabilità e trasparenza: la digitalizzazione e l’obbligo di qualificazione richiedono alle imprese edili e alle stazioni appaltanti di migliorare i propri strumenti tecnologici e gestionali.
  • Accesso ai bonus ridotto: con la riduzione delle percentuali di detrazione e criteri più stringenti per i bonus, le imprese potrebbero affrontare una minore domanda per gli interventi edilizi incentivati.
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