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Edilizia, aggiornati i criteri ambientali minimi (CAM) per la Pa al Nuovo Codice Appalti

Un decreto del Minambiente inserisce i riferimenti agli ultimi decreti attuativi e al nuovo Conto Termico. Nuovi criteri ambientali anche per gli acquisti della pubblica amministrazione nei settori dei prodotti tessili e degli arredi per interni

giovedì 12 gennaio 2017 - Redazione Build News

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Arrivano nuovi criteri ambientali per gli acquisti della pubblica amministrazione in tre diversi settori: l’edilizia, i prodotti tessili e gli arredi per interni. Lo stabilisce un decreto a firma del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, attraverso un aggiornamento dei cosiddetti Criteri Ambientali Minimi (“CAM”), reso necessario dalle innovazioni tecniche e commerciali del mercato, ma soprattutto dal nuovo Codice degli appalti (decreto legislativo n. 50/2016).

Vogliamo in questo modo – spiega il ministro Gian Luca Galletti – rendere il settore pubblico sempre più sostenibile ed efficiente sotto il profilo energetico, oltre che pienamente protagonista della sfida dell’economia circolare. I Criteri Ambientali minimi – prosegue il ministro - sono una parte essenziale del nuovo Codice degli Appalti, assicurando nei documenti progettuali e di gara un risparmio economico per le casse dello Stato ed insieme un costo ambientale ridotto.

CAM SULL’EDILIZIA, ALLINEATO IL DOCUMENTO PRODOTTO NEL 2015 AL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI. Per i CAM sull’Edilizia, cioè sull’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, la ristrutturazione, la manutenzione di edifici per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione, viene allineato il documento prodotto nel 2015 al nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs 50/2016) inserendo i riferimenti agli ultimi decreti attuativi e al nuovo Conto Termico.

CRITERI SOCIALI PER LA FORNITURA DI PRODOTTI TESSILI. Per la fornitura di prodotti tessili, quali ad esempio divise da lavoro, tendaggi e tappezzeria, sono introdotti nuovi criteri, tra cui quelli ‘sociali’: ci si assicura cioè che lungo tutta la filiera questi beni siano prodotti garantendo condizioni di lavoro dignitose, nel rispetto dei diritti umani e dei lavoratori. Sono stati inoltre inclusi requisiti prestazionali (resistenza alla lacerazione, variabilità della dimensione dopo il lavaggio e solidità dei colori) che incidono indirettamente sull’ambiente, procrastinando nuovi acquisiti e prevenendo la produzione di rifiuti. E’ stato aggiunto il criterio sull’ecodesign e il divieto di acquistare alcune categorie di prodotti usa e getta, cosi come sono state aggiornate le indicazioni sulle sostanze pericolose e le norme su verifiche e analisi di laboratorio. Nell’ottica dell’economia circolare, sono valorizzati gli articoli tessili costituiti da fibre riciclate e i prodotti “preparati per il riutilizzo”.

ARREDI PER INTERNI. Sulla fornitura e il servizio di noleggio di arredi per interni, dunque ad esempio mobili per ufficio, arredi scolastici o archivi, sono stati aggiornati i criteri sulle sostanze chimiche e ne sono stati inseriti diversi sulla progettazione ecocompatibile: privilegiando l’agevole riparazione o la composizione e scomposizione degli arredi per una loro ricollocazione in altri ambienti di lavoro.

Un capitolo a parte è dedicato al noleggio degli arredi, pratica ancora poco diffusa in Italia, per favorire il riutilizzo dei prodotti già esistenti.

I nuovi Cam sono stati definiti nell’ambito del Comitato di gestione del Piano d’Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP), con la presenza, oltre che della Direzione Generale per il Clima e l’Energia del ministero dell’Ambiente, anche dei funzionari competenti dei ministeri dello Sviluppo e dell’Economia.

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