“Lancio un appello alla politica e in prospettiva al governo che verrà: è assolutamente prioritario investire sulla formazione, sui percorsi di studi al passo con i tempi, sul lavoro di qualità. Il mondo dell’edilizia in generale è in forte affanno per la sempre maggiore carenza di personale: mancano operai avviati alla formazione, muratori, carpentieri, ferraioli, sondatori, addetti alle macchine operatrici, macchinisti e operatori di macchine su binario. Le scuole edili previste dal contratto nazionale non riescono ad offrire figure e magari giovani formati alle specializzazioni. Le scuole tecniche non hanno collegamenti validi con il mondo del lavoro, e così le università. La conseguenza è che le imprese da sempre sono costrette a fare in proprio, e a proprie spese, la formazione professionale. Serve subito un’inversione di rotta. Per i giovani, per il futuro del Paese”.
Lo scrive, in una nota, Vito Miceli, presidente di Anceferr, Associazione Nazionale Costruttori Edili Ferroviari Riuniti, che sottolinea:
“Altre circostanze che peggiorano la situazione sono, poi, lo stravolgimento del mercato delle costruzioni determinato dal bonus del 110%, e le assunzioni copiose e senza una opportuna e specifica regolamentazione di tecnici da parte di enti e società pubbliche che spesso vengono sottratti a operatori economici operanti proprio per l’ente, senza l’adozione di adeguate prassi virtuose che impediscano a un tecnico di un’impresa di ritrovarsi paradossalmente il giorno successivo ad essere controparte dell’impresa nella gestione pubblica di commesse. Ecco perché lancio un appello alla politica affinché si costruiscano ora i pilastri di un mondo del lavoro diverso, più evoluto, professionalizzante e adeguato ai mutamenti della società”.
“Infine, occorre individuare misure che obblighino gli enti pubblici alle erogazioni relative alle compensazioni per il caro materiali o in mancanza a permettere alle imprese a compensare con il versamento della fiscalità. Le aziende edili, infatti, lamentano ancora il mancato e completo riconoscimento delle compensazioni dell’anno 2021 e gli adeguamenti previsti dal decreto Aiuti 2022 relativamente all’aumento dei prezzi delle materie prime”, conclude il presidente Anceferr.