Italia Solare, a seguito della segnalazione di alcuni soci, ha scritto alla Regione Sardegna per notificare l’incongruenza da un punto di vista autorizzativo e procedurale, tra alcune disposizioni contenute nella Legge Regionale del 3 luglio 2017, n. 11 (Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia) e la normativa statale attualmente in vigore.
Secondo l’associazione le disposizioni regionali sembrerebbero in contrasto con i principi costituzionali, tanto in materia di energia, quanto in materia di governo del territorio. In particolare, scrive Italia Solare nella sua lettera, l’incongruenza sta rispetto al Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001) dove sono presenti alcune ipotesi di edilizia libera, oltre ad alcune disposizioni che comportano facilitazioni di tipo procedurale.
La Legge Regionale non ha invece previsto interventi che riteniamo debbano essere inclusi:
- l’installazione delle pompe di calore aria – aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW;
- interventi su pannelli solari fotovoltaici, a servizio degli edifici.
Inoltre, la Legge Regionale sarda a livello procedurale determina un aggravio dell’iter normativo rispetto a quella nazionale. Il testo pone infatti come condizione necessaria per l’avvio di diversi interventi, l’ottenimento di tutti gli atti di assenso da acquisire tramite lo Sportello Unico per le Attività produttive e per l’edilizia (Suape), mentre tale procedura a livello statale è molto più semplificata e snella.
La Regione Sardegna, sottolinea Italia Solare, non uniformandosi alla normativa statale, crea una gravosa disparità di trattamento per gli utenti della Regione, che si trovano a non poter usufruire delle stesse agevolazioni di cui potrebbero beneficiare se fossero residenti in qualsiasi altra Regione dello Stato.
Italia Solare chiede quindi che la Regione Sardegna si adegui alla normativa statale al più presto.