È salito a 11 il numero delle Regioni che hanno dato seguito all’Intesa siglata tra Governo, Regioni ed enti locali il 20 ottobre 2016 sul regolamento edilizio tipo.
Tra le ultime Regioni, l'Ance (Associazione dei costruttori edili) segnala:
– Marche: ha recepito il regolamento edilizio tipo con Legge regionale (LR 8/2018) fornendo le indicazioni tecniche di dettaglio per l’applicazione delle definizioni che hanno incidenza sulle previsioni dimensionali dei piani. I Comuni hanno tempo fino al 7/11/2018 per adeguarsi. Nei Comuni terremotati il termine è allungato di cinque anni;
– Veneto: è intervenuta nuovamente con Legge regionale 15/2018, inserendo un articolo (art. 48ter) nella normativa sul governo del territorio (Lr 11/2014) e specificando che le nuove definizioni aventi incidenza urbanistica, incompatibili con quelle contenute nei regolamento edilizio e nelle norme tecniche degli strumenti urbanistici vigenti, trovano applicazione a far data dall’efficacia della variante con la quale i Comuni dovranno adeguarsi alla normativa sul consumo del suolo (LR 14/2017);
– Toscana: la Giunta della Regione ne dà notizia in un comunicato stampa del 24 maggio, nel quale si legge che con due delibere sono state recepite le definizioni ed i parametri urbanistici definiti a livello nazionale ed aggiunte altre definizioni proprie, che avranno comunque valore su tutto il territorio toscano.
Sono stati anche definiti i tempi di adeguamento: i Comuni avranno 180 giorni dall’entrata in vigore del nuovo regolamento per recepire le novità nei propri strumenti. Chi non lo farà, in base all’Intesa Stato-Regioni, vedrà prevalere la norma regionale su quella comunale.
La Regione Veneto ha anche approvato delle Linee Guida contenenti dei suggerimenti operativi per l’adeguamento dei Comuni al Regolamento edilizio tipo nell’ambito delle quali sono state individuate 28 definizioni aventi incidenza sulle previsioni dimensionali dei piani posticipando la loro operatività, come previsto dalla suindicata legge regionale, all’approvazione della variante da compiersi entro 18 mesi dalla pubblicazione del provvedimento della Giunta Regionale di ripartizione della quantità di suolo consumabile.