Un nuovo tipo di alloggio di edilizia residenziale pubblica, innovativo, costituito da moduli abitativi con all’interno le più avanzate soluzioni tecnologiche. E’ questo l’obiettivo del bando europeo emanato venerdì da ARTE, l’azienda ligure territoriale per l’edilizia, per lo sviluppo di nuove tipologie di alloggi che tengano conto della mutata domanda di alloggi popolari da parte di cittadini in relazione alle attuali condizioni sociali ed economiche. Un progetto unicum a livello nazionale che prenderà il nome di CASARTE (denominazione registrata). Il bando dovrà individuare sul mercato, mediante un partenariato per l’innovazione, un soggetto che riunisca: impresa, ricerca e attività professionale, per lo sviluppo di nuove tecnologie in ambito abitativo.
Il progetto è stato presentato venerdì in Regione alla presenza del Presidente Giovanni Toti, dell’Assessore regionale all’Edilizia Marco Scajola, dell’Amministratore unico di ARTE Genova Girolamo Cotena.
Questa vuole essere una risposta intelligente al fabbisogno di casa – spiega il Presidente Toti – tenendo conto che le costruzioni di case nelle grandi metropoli, negli anni 70-80, hanno rappresentato un fallimento per la gestione del territorio e per l’impiego di risorse economiche: in particolare a Genova ciò è evidente con le edificazioni in collina e nelle aree periferiche, luoghi privi di servizi in cui è diffuso il degrado sociale. Un tipo di edilizia che non è più attuale e non è vicino alle esigenze delle famiglie inquiline a cui vogliamo dare un altro tipo di risposta.
In questo modo si passa dalla casa intesa come struttura – spiega l’assessore regionale Marco Scajola – al servizio casa per l’edilizia residenziale pubblica: in particolare per quanto riguarda la nostra realtà territoriale deve intendersi come risposta ad una domanda che in 30 anni è cambiata in termini demografici, di bisogni e di modo di essere comunità civile. Attualmente infatti il 70% degli inquilini è rappresentato da famiglie costituite da non più di due persone e il 30% ha un’età superiore ai 75 anni. Si ha sempre meno bisogno, pertanto, di case grandi e sempre più servono alloggi in grado, grazie alla tecnologia, di dare risposte in termini di innovazione, sulla base anche delle esperienze del Nord Europa. E’ una sfida che ARTE vuole lanciare al mercato per l’opera di ingegno, ma anche per far fronte alla diminuzione delle risorse pubbliche disponibili per la ristrutturazione degli immobili.
Case proporzionate alle nuove esigenze dunque che potranno essere ingrandite o rese più piccole, con servizi smart, ad esempio con cucine con piastre ad induzione, maggiore sicurezza con sensori infrarossi, materiali innovativi ed anti-sismici che potranno consentire notevoli risparmi per la loro realizzazione: si passerà dai circa 1.400 euro a metro quadro per interventi di recupero edilizio a 1.000 euro a metro quadro previsti per la costruzione dei nuovi moduli abitativi che inoltre consentiranno anche notevoli risparmi sulla gestione annua in considerazione dei ridotti costi manutentivi.
Entro l’estate verrà individuato l’aggiudicatario della progettazione delle nuove case e ARTE sarà titolare dello sviluppo del prodotto e delle proprietà dei brevetti previsti.