Dopo 17 anni di attesa, parte uno dei più importanti progetti di edilizia sanitaria in Italia: si tratta della ristrutturazione del Policlinico Umberto I di Roma, per la quale è previsto un investimento da 220 milioni di euro complessivi, a cui la Regione Lazio contribuisce con circa 89 milioni.
Aspettavamo da almeno 15 anni questo intervento al Policlinico Umberto I, una struttura molto deteriorata, e la follia – ha commentato il governatore Nicola Zingaretti - è che i soldi c'erano. Grazie alla collaborazione con il ministero della Salute, con il Mef, con l'università e con la direzione del Policlinico, finalmente si parte per ridare ai pazienti e ai lavoratori una struttura degna di una grande Capitale come Roma.
Da 15 anni la Regione spende circa 5 milioni euro all’anno per tamponare le emergenze dell’Umberto I: fino ad oggi sono stati spesi 75 milioni, e spesso queste risorse sono state investite fuori da un disegno strategico ma solo con l’obiettivo di fronteggiare le diverse emergenze. Pianificare significa anche risparmiare: infatti la Regione ammortizzerà l’investimento per i lavori con il risparmio sulle emergenze dei prossimi anni.
Il percorso di rinnovamento è iniziato lo scorso anno, quando sono stati aperti il nuovo reparto di Oncologia Pediatrica, quello di Odontoiatria, la clinica odontoiatrica pubblica più grande d’Italia, e la nuova Unità Operativa Gestione Infermieristica, con 18 posti letto.
I LAVORI PREVISTI. I lavori riguarderanno, tra l'altro: le aree funzionali, che saranno rese più omogenee attraverso il riordino delle diverse funzioni; il riordino degli accessi all’area del Policlinico, con la separazione delle tipologie di mezzi per i diversi accessi: sanitari, civili/visitatori, fornitori; i collegamenti tra le varie aree e strutture, con il completamento della ristrutturazione dei percorsi ipogei e il ripristino completamento di quelli epigei. Tutto questo a totale garanzia del trasporto dei pazienti solo e sempre in area protetta.
Gli interventi riguarderanno anche i percorsi interni agli edifici. La nuova distribuzione permetterà di ottenere una netta separazione delle zone destinate alla cura e alla degenza da quelle destinate ai servizi e agli accessi dall’esterno. In questo modo si limitano anche i rischi da infezioni e contaminazioni.
Sono previsti anche altri lavori, quali: la razionalizzazione e la messa a norma degli impianti generali dalla distribuzione dell’energia elettrica alla quella idrica, dalla distribuzione del freddo e del caldo alla rete fognaria; il miglioramento sismico degli edifici oggetto di intervento; la realizzazione di un nuovo DEA, cioè di un dipartimento di emergenza e accettazione, ad vocazione altamente tecnologica; un blocco centralizzato di camere operatorie, la cui realizzazione consentirà di gestire meglio le risorse più rilevanti dell’ospedale; la riattivazione della camera mortuaria, che da anni è relegata fuori dall’area ospedaliera; la realizzazione della nuova farmacia aziendale e della radiologia centralizzata; la messa a norma degli edifici che sono stati oggetto di prescrizioni da parte dei Vigli del fuoco di Roma.