Il Consiglio dei ministri n. 39 di ieri 5 ottobre ha deliberato, su proposta del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, l’adozione del Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione per i bambini di età compresa tra zero e sei anni per il quinquennio 2021-2025, a norma dell’articolo 8 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65.
Il testo è stato condiviso con il Ministero dell’economia e delle finanze, le regioni e l’ANCI ed è stato oggetto di intesa in sede di Conferenza unificata.
Il Piano prevede, per il quinquennio 2021/2025, la ripartizione di un Fondo annuale per 309 milioni di euro e definisce dettagliatamente gli interventi da realizzare, prevedendo che ciascuna Regione e Provincia autonoma assegni:
• una quota del contributo statale annuale non inferiore al 7 per cento agli interventi di formazione continua in servizio del personale educativo e docente e promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali;
• una quota del contributo statale annuale non inferiore al 10 per cento agli interventi per nuove costruzioni, ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, riqualificazione funzionale ed estetica, messa in sicurezza meccanica e in caso di incendio, risparmio energetico e fruibilità di stabili di proprietà delle amministrazioni pubbliche, spese di gestione, in quota parte, dei servizi educativi per l'infanzia e delle scuole dell'infanzia, in considerazione dei loro costi e della loro qualificazione.
Il decreto di riparto, a firma del Ministro, dovrà prevedere, per ciascuna Regione e Provincia autonoma un contributo suddiviso in quota stabile, quota variabile e quota perequativa, quest’ultima prevista per finalità di riequilibrio territoriale.