In 13 regioni è scattato lo stop per i lavori maggiormente esposti al caldo di queste settimane: coinvolti l'edilizia, l'agricoltura e il florovivaismo.
Lo stop disposto con delle ordinanze ad hoc da Calabria, Puglia, Campania, Basilicata, Lazio, Molise, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Toscana, Emilia Romagna, Marche e Umbria prevede un'interruzione del lavoro dalle 12.30 alle 16 .
La formula prevista permette una rimodulazione oraria attraverso la contrattazione o il ricordo ad ammortizzatori. Il divieto sarà attivo fino al 31 di agosto nelle giornate di allerta caldo estremo così come indicato sul portale www.worklimate.it realizzato dall'Inail in collaborazione con il Cnr.
Cassa integrazione sopra i 35°
Al di là delle ordinanze, è possibile chiedere la cassa integrazione per venti meteo nel caso in cui la temperatura sia superiore a 35°. A sottolinearlo è direttamente l’Inps all’interno di un messaggio, nel quale riassume le indicazioni per richiedere le prestazioni di integrazione salariale:
"In considerazione dell'eccezionale ondata di calore che sta interessando tutto il territorio nazionale e dell'incidenza che tali condizioni climatiche possono determinare sulle attività lavorative e sull'eventuale sospensione o riduzione delle stesse".
L'Inps ha ricevuto a giugno 2024 richieste di cassa integrazione dalle aziende per 35,29 milioni di ore con una riduzione del 25,3% su maggio e un aumento del 20% rispetto a giugno 2023.
Evitare incidenti sul lavoro
Tutte queste misure sono state messe in campo per evitare incidenti e decessi sul lavoro causati dal caldo eccezionale che sta sconvolgendo l'intera Penisola.
Secondo un analisi realizzata sul database dell’Inail per il quinquennio (2014-2019), in Italia, ogni anno, ci sono oltre 4mila infortuni sul lavoro attribuibili al caldo. A livello mondiale invece, secondo i dati dell’Ilo, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro ci sono circa 2 miliardi di lavoratori, il 70% della popolazione attiva, esposti a condizioni di caldo eccessivo, con conseguenze molto preoccupanti: ogni anno sono oltre 23 milioni gli infortuni dovuti al caldo e 19mila i decessi in ambito lavorativo.