Per la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico la direttiva 2012/27/UE stabilisce che, dal gennaio 2014, ogni anno siano realizzati interventi di ristrutturazione in almeno il 3 per cento delle superfici coperte utili totali degli edifici riscaldati e/o raffreddati di cui gli enti pubblici sono proprietari e fruitori finali.
Perché allora non cominciare dai palazzi del Senato, caratterizzati da alti livelli di inefficienza energetica nei vari settori?
La proposta è stata illustrata dal senatore Gianni Girotto (M5S) lo scorso 14 luglio nell'Aula di Palazzo Madama.
SCARSO ISOLAMENTO TERMICO, CLIMATIZZAZIONE INADEGUATA E ILLUMINAZIONE INEFFICIENTE. Nei palazzi del Senato, ha evidenziato Girotto, “gli impianti di condizionamento non sono regolabili sulla base della temperatura esterna (tanto che, di inverno, si soffre il caldo e si tengono le finestre aperte e, d'estate, si soffre il freddo e si tengono sempre le finestre aperte). Gli infissi non garantiscono un buon isolamento termico. Gli impianti di illuminazione in molti palazzi risalgono anche a più di venti anni fa”.
Il senatore pentastellato ha fatto presente che “oggi l'illuminazione artificiale è responsabile per il 19 per cento del consumo elettrico totale e che la modernizzazione di un impianto di illuminazione obsoleto riduce generalmente il consumo energetico e i costi d'esercizio fino al 30 per cento. Inoltre, l'uso di sistemi intelligenti di gestione dell'illuminazione, con sensori di presenza e dimming in funzione della luce diurna, permette di ottenere risparmi ancora maggiori, anche fino al 70 per cento”.
PROGETTO A COSTO ZERO. “A fronte di tutto ciò – ha detto il parlamentare del Movimento 5 Stelle - e dei costi milionari delle nostre utenze interne, mi chiedo: a chi conviene continuare con questo spreco di risorse? Perché l'Amministrazione non si rivolge ad una energy saving company (ESCo), per varare un progetto volto a riqualificare, dal punto di vista energetico, gli edifici nei quali lavoriamo e a migliorare l'efficienza nell'illuminazione e nei consumi elettrici?”.
Anticipando l'obiezione sulla carenza di fondi, Girotto ha precisato che “gli interventi tecnici necessari ad ottenere i risparmi energetici appena menzionati non sono effettuati dal cliente - quindi in questo caso da noi, cioè dal Senato - ma mediante investimenti sostenuti dalle stesse ESCo, il cui profitto, peraltro, è legato proprio al risparmio energetico effettivamente conseguito con la realizzazione del progetto.
In sostanza, non ci sono scuse. Sto proponendo un progetto a costo zero per risparmiare i soldi dei contribuenti pubblici”.
“Sottoporremo la sua proposta ai senatori Questori”, è stata la risposta del presidente del Senato Grasso.