Rivedere e sistematizzare i Fondi attualmente attivi per l’efficientamento energetico; potenziare gli incentivi e gli indirizzi per le politiche edilizie sugli edifici pubblici, a partire dall’edilizia scolastica e dall’impiantistica sportiva; creare fondi ad hoc per il coinvolgimento dei privati nell’efficientamento degli edifici; semplificare le norme nazionali; favorire un reale accesso dei Comuni al credito bancario.
Queste, in sintesi, le osservazioni dell’Associazione nazionale dei comuni (Anci) sulle criticità relative all’applicazione della Comunicazione della Commissione COM (2016) 51 “Heating and Cooling Strategy”, ovvero “Una strategia dell'UE in materia di riscaldamento e raffreddamento”.
L’Associazione, rappresentata dal sindaco di Siena e delegato alle Politiche ambientali Bruno Valentini, ha consegnato oggi un documento nel corso di un’audizione sul tema da parte della commissione Ambiente della Camera.
I Comuni italiani – afferma Valentini – vogliono essere protagonisti attivi della colossale scommessa riguardante la rivisitazione dei modelli energetici. Ma per andare al di là della logica delle best practice bisogna fare in modo che questa rivisitazione sia diffusa, e per questo chiediamo a Governo e Parlamento che innanzitutto contribuiscano a strutturare queste attività in modo diffuso e decentrato per coinvolgere la stragrande maggioranza dei Comuni. Al momento – spiega infatti il delegato - abbiamo centinaia di buone esperienze, che però restano isolate.
Valentini chiede pertanto che “i Comuni siano dotati dell’autorità di soggetti attuativi delle politiche nazionali a livello locale, con incentivi sulle politiche di efficientamento degli edifici pubblici, potenziamento del teleriscaldamento con sistemi di automazione per l’edilizia sia pubblica che privata, forte incentivazione dei regolamenti edilizi in modo da trovare misure adeguate per agevolare la progettazione e la ristrutturazione degli immobili”. Valentini pensa anche, ad esempio, a norme specifiche sulla separazione dei circuiti idrici, per consentire l’utilizzo per usi non potabili dell’acqua piovana”.
Il rappresentante dell’ANCI, però, fa anche notare che “rileviamo difficoltà dell’intero comparto dei Comuni nell’accesso al credito per finanziare questo tipo di investimenti, nonché la necessità di una normativa più semplice a livello nazionale”.
Infine, sugli operatori privati nei territori, Valentini suggerisce di “studiare forme di accesso al credito che migliorino la possibilità anche per le persone fisiche di accedere a finanziamenti per piccoli interventi di efficientamento: ci sono milioni di famiglie che sarebbero disponibili a fare centinaia di migliaia di piccoli interventi , casa per casa, condominio per condominio, con un volume d’impatto davvero importante anche sul fronte dell’efficientamento”.