Il patrimonio immobiliare complessivamente in uso alle amministrazioni centrali dello Stato - sia in uso governativo che in locazione passiva - ammonta a circa 79.000.000 di mq. Tenuto conto che il costo d’uso complessivo (utenze, pulizia, vigilanza, manutenzione ecc) di un mq è nel settore privato è di 65 euro (fonte “Beni Stabili” IFMA), ne deriva un costo d’uso complessivo di oltre 5 miliardi di euro.
Al fine di ridurre tale spesa, ilpiano dell'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli – piano reso noto solo pochi giorni fa a distanza di mesi dalla fine dell'incarico - prevedeva, tra l'altro, la formazione a livello periferico e per ciascun immobile di Building managers, formati attraverso la riqualificazione di personale già in servizio, con la funzione di monitoraggio e controllo delle spese connesse ai costi di gestione immobiliare (comprese le utenze) e conseguente individuazione e proposta di soluzioni alternative o azioni correttive.
I Building managers sarebbero collegati attraverso un blog, per lo scambio di informazioni fra gli operatori delle diverse amministrazioni, così da poter condividere soluzioni ed estendere le best practices.
SOLO PER AFFITTI SPESE COMPLESSIVE PER 2,2 MILIARDI. Tra le misure proposte nel piano, la razionalizzazione della presenza sul territorio; la revisione normativa su permute e altri istituti; il global service per le amministrazioni centrali; benchmark non più in termini di mq per persona ma di costo per persona per riduzione altri costi di gestione; la razionalizzazione della gestione degli archivi; interventi manutentivi per efficientamento energetico.
Ulteriori risparmi sarebbero ottenibili da una radicale revisione nell’uso degli spazi; progetto, questo, da studiare ulteriormente ma prioritario nel medio periodo. Queste operazioni potrebbero richiedere investimenti ad hoc.
EFFICIENTAMENTO ENERGETICO. Sul fronte dell'efficientamento energetico degli immobili in uso alle amministrazioni pubbliche, il piano Cottarelli propone di attivare i seguenti strumenti contabili e operativi: creare utilizzo del capitolo unico costituito per le spese di facility al fine di finanziare gli interventi delle ESCO; definire di concerto con il Ministero per lo Sviluppo Economico e gli EE.TT., modalità, per gli interventi di efficientamento energetico, per accedere ai Fondi strutturali europei; estendere l’iniziativa già avviata dal Ministero della Difesa, di efficientamento energetico degli immobili anche mediante l’autoproduzione di energia “verde” (fotovoltaico/eolico), attraverso lo strumento della concessione di lavori pubblici; accentrare sull’Agenzia del Demanio le decisioni di spesa.
Il piano suggerisce la costituzione di una Cabina di Coordinamento a livello nazionale in grado di: sistematizzare i processi, e coinvolgere nel processo gli investitori qualificati (ad esempio fondi pubblici e privati, autorità di gestione nazionali e/o regionali, enti di ricerca); attrarre finanziamenti pubblici e privati tramite fondi immobiliari, strumenti di ingegneria finanziaria, ESCO, cartolarizzazione crediti futuri ecc.; supportare le amministrazioni centrali e periferiche nell’attuazione degli interventi di efficientamento fornendo specifica efficienza tecnica.
Prevista anche la creazione di un fondo rotativo per la diagnosi energetica con natura revolving per almeno il 75% nel senso che la disponibilità iniziale si ricostituisce ogni qual volta la PA aggiudica la gara di partenariato pubblico privato.
Una volta emanate le norme la proposta potrebbe essere immediatamente operativa. I benefici verrebbero registrati su un arco temporale non inferiore ai 5 anni.
Per approfondire costi ed opportunità dell’iniziativa sarebbe auspicabile avviare un gruppo di lavoro con Consip, Enea, Ministero dello Sviluppo Economico e Gse.
Non si prevedono maggiori costi a carico dello Stato; è previsto tuttavia che la Ragioneria generale dello Stato non effettui decurtazioni alle voci di spesa destinate al pagamento dei consumi energetici delle PA allorché si verificheranno gli auspicati risparmi, che in tal modo potranno essere destinati alla remunerazione degli interventi di efficientamento.
All’Agenzia del Demanio verrebbe attribuito il ruolo centrale di coordinamento degli interventi di efficientamento energetico, attraverso l'introduzione del nuovo articolo nel decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con Legge 15 luglio 2011 n. 111, recante “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”.
SPESA PER LOCAZIONI PASSIVE. Un altro punto del programma riguarda la riduzione dei costi e dei tempi di realizzazione degli interventi edilizi sugli immobili pubblici finalizzati alla realizzazione dei Piani di Razionalizzazione e dei Poli Logistici allo scopo di ridurre la spesa per locazioni passive.
E’ necessario un intervento normativo volto a modificare l’attuale formulazione dell’art. 12 del D.L. n. 98/2011, onde ampliarne la portata, al fine di includere tutte le amministrazioni statali nel Sistema Accentrato delle Manutenzioni. A tal fine, in luogo del criterio soggettivo di individuazione dei destinatari, attualmente previsto dal richiamato art. 12, rivelatosi di complessa applicazione a causa dei molteplici elementi di peculiarità delle varie amministrazioni dello Stato, e in assenza di una elencazione completa ed esaustiva, si ritiene più funzionale adottare un criterio oggettivo, ovvero l’utilizzazione degli immobili dello Stato.
Inoltre, con l’obiettivo di ulteriore semplificazione e contenimento di tempi e costi amministrativi, sarebbe opportuno, in deroga all’art. 59, comma 1, del D.Lgs. n. 163/2006 (Codice degli appalti) ampliare il ruolo di Centrale di Committenza dell’Agenzia del Demanio introducendo la possibilità di stipulare anche Accordi Quadro per l’individuazione dei professionisti a cui eventualmente affidare, ove necessario, la progettazione degli interventi manutentivi.