Via libera dalle Regioni, nella Conferenza Unificata di ieri 30 luglio, allo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative al decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, di attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.
Il decreto integrativo è finalizzato a sanare tutti i rilievi evidenziati dalla Commissione europea nella procedura di infrazione contro l'Italia per il non corretto recepimento della direttiva 2012/27/UE.
Le Regioni e le Province autonome hanno vincolato il loro parere favorevole al nuovo decreto all'accoglimento di una serie di richieste, che riportiamo di seguito.
MODIFICARE LE DEFINIZIONI E LA DISCIPLINA DELLE SANZIONI. Secondo le Regioni occorre introdurre alcune modifiche all’articolo 2 "Definizioni" del Dlgs 102/2014, al fine di evitare problemi interpretativi nell’attuazione dello stesso; nonché apportare modifiche all’articolo 16 "Sanzioni", al fine di adeguarlo alle modifiche apportate all’articolo 9.
CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE NEGLI EDIFICI PLURI-UNITÀ. Le Regioni chiedono di approfondire alcuni elementi evidenziati nell’istruttoria tecnica sull’articolo 9 "Misurazione e fatturazione dei consumi energetici" che tratta della contabilizzazione del calore negli edifici pluri-unità. Nell’articolato si ritiene che non siano ben definiti le tipologie di contatori (di fornitura, condominiale, individuale) e sia confusa la definizione di "chi deve fare cosa". Le modifiche apportate cercano di risolvere queste problematiche.
CRITICITÀ IN ALCUNI CONDOMINI A SEGUITO DELL’INSTALLAZIONE DI SISTEMI DI TERMOREGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE. Le Regioni richiamano l'attenzione sulla criticita' emersa in alcuni condomini a seguito dell’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione in applicazione della norma UNI 10200, nella ripartizione delle spese per il riscaldamento. Si evidenzia, in particolare, l’impossibilita' di introdurre all’interno della norma la previsione di coefficienti correttivi non previsti né nella Direttiva 2012/27/Ue né nella normativa nazionale (articolo 26, Legge 10/91).