Legambiente ha presentato oggi, nell'ambito della XIII edizione Forum QualEnergia, il Rapporto 2020 di Civico 5.0 sull'efficienza energetica dei condomini, a cura di Katiuscia Eroe e Sibilla Amato.
Un lavoro frutto di analisi mirate che si arricchisce di nuovi studi ed esperimenti, raccogliendo anche le migliori buone pratiche in giro per l’Italia. Dopo l’avvio, nel 2014, della campagna termografica “Tutti in classe A” per comprendere lo stato di salute del patrimonio edilizio italiano ed evidenziarne le capacità di isolamento termico, nel 2018 Legambiente ha infatti implementato il suo lavoro con la campagna Civico 5.0 che approfondisce l’interno degli appartamenti, dai difetti di comportamento di pareti e strutture all’inquinamento indoor e acustico, dai controlli su gas di scarico delle caldaie alle indagini sui consumi elettrici. Un’analisi che negli ultimi due anni ha coinvolto 61 famiglie in 38 condomini di 18 città.
Tra le principali criticità emerse, le dispersioni termiche, con difetti di isolamento che (a diversi livelli) hanno riguardato tutti gli edifici e appartamenti monitorati. Molto diffusi anche i difetti murari e le muffe causate da infiltrazioni, le criticità nei consumi e nei sistemi elettrici, spesso dovute alla scarsa efficienza del parco degli elettrodomestici in casa. La nuova edizione della campagna ha riservato poi spazio alle lavatrici, dalla riduzione dei consumi di energia a quella di plastica e detersivi, sperimentando con la collaborazione di tre famiglie l’ozonizzatore per lavatrici di Ecowell, azienda che ha brevettato una nuova tecnologia per fare il bucato senza acqua calda né detersivi, basata sull’azione dell’ossigeno attivo che lava attraverso un’importante opera di sanificazione.
“I monitoraggi da noi condotti confermano l’urgenza di un intervento di riqualificazione del patrimonio edilizio – spiega Katiuscia Eroe, responsabile Energia di Legambiente – Analisi utili a orientare soluzioni basate su sostenibilità ed efficientamento energetico, capaci di migliorare in modo significativo la quotidianità dei cittadini in termini di qualità ambientale degli spazi in cui vivono, oltre che di risparmio economico. Vogliamo ricordare, infatti, come intervenire in questo settore rappresenti una delle politiche di welfare più importanti e di sostegno concreto per le famiglie che vedranno non solo ridursi le bollette, ma beneficeranno anche di un maggiore comfort abitativo. A tale scopo, però, è importante non solo prolungare il superbonus al 2025, ma anche commisurare l’incentivo più generoso al mondo a migliori parametri ambientali: non è possibile vedere incentivate le caldaie a fonti fossili allo stesso modo delle pompe di calore o accontentarsi del salto di due classi energetiche”.
Le buone pratiche nel rapporto 2020 di Civico 5.0 raccontano anche di come sia possibile stimolare un nuovo senso di comunità grazie ad attività di sharing condominiale, con servizi, strutture e iniziative che migliorano i rapporti sociali e riqualificano i contesti urbani. È il caso del quartiere Primaticcio a Milano, dove un condominio composto da più edifici, per un totale di 1.700 inquilini, ha dato vita a iniziative di sharing economy tra cui un Centro Estivo Mamme, Bookcrossing, Raccolta tappi, GAS e un servizio Pedibus per i bambini, facendo del cortile del quartiere un’agorà per la condivisione di bisogni e proposte. Iniziativa più recente, partorita in tempo di Covid da un condominio a Roma, è invece quella della Collina dai Balconi Aperti: dall’esperienza dei flash mob delle 18, sono scaturiti aperitivi a distanza, attività di raccolta cibo per famiglie in difficoltà, performance teatrali e musicali, fino alle cene in giardino che – al termine del lockdown – hanno consentito a tutti di conoscersi faccia a faccia e di continuare un percorso condiviso.
Passando agli interventi di efficientamento energetico, degno di nota è il caso di Concorezzo (Monza e Brianza), dove nel 2019 il rifacimento della centrale termica, la telegestione del sistema di riscaldamento e l’isolamento delle chiusure in un edificio degli anni ’70, ospitante 30 appartamenti, hanno consentito un risparmio energetico del 51,9% e una riduzione di emissioni di CO2 pari a 20.02 tonnellate all’anno. Altro esempio interessante è quello di Nzeb (Nearly Zero Energy Building Social Housing) a Prato, dove sono stati realizzati 29 alloggi di edilizia residenziale pubblica, un centro civico di 250 mq, un nuovo spazio verde e una piazza: un complesso al cui interno oltre il 60% della produzione d’energia complessiva avviene tramite fonti rinnovabili e le nuove tecnologie hanno consentito di aumentare le prestazioni dell’involucro edilizio con materiali naturali, riciclati e riciclabili. In fase di pre-realizzazione, il progetto di efficientamento energetico già approvato a Padova presso il social housing QUI ABITO, nato per rispondere al disagio abitativo di chi fatica ad accedere al libero mercato immobiliare: un complesso di quattro edifici per 84 unità abitative che comprende un poliambulatorio medico, un centro diurno per anziani, uno spazio per le associazioni e una sala comune, con appartamenti a elevati standard di efficienza energetica, totalmente elettrificati.
Esempi d’interventi intelligenti che possono orientare le azioni in campo, anche nell’ottica dell’obiettivo fissato dalla Commissione europea al 2030: il raddoppio del tasso annuale di riqualificazione energetica di abitazioni ed edifici non residenziali. L’Ue è inoltre chiamata a ridurre le emissioni di gas serra degli edifici del 60%, il loro consumo finale di energia del 14% e il consumo per riscaldamento e raffreddamento del 18%.
“Tra pochi mesi l’Italia dovrà rimettere mano al Piano nazionale integrato energia e clima per renderlo adeguato ai nuovi e più ambiziosi target europei – commenta il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini – La sfida è arrivare a riqualificare almeno 30 mila condomini entro il 2025 in cui ridurre in modo significativo i consumi energetici a vantaggio delle famiglie e dell’ambiente. Pertanto, secondo noi, la prima mossa da compiere è il prolungamento fino al 2025 del superbonus, per dare continuità agli interventi ma renderli anche più efficaci rispetto agli obiettivi energetici e sociali. Dobbiamo valorizzare le risorse di Next Generation EU per far diventare la riqualificazione edilizia il cuore del rilancio post Covid del Paese”.
Legambiente propone quindi il suo decalogo per rivedere il superbonus del 110% e accelerare i cantieri della riqualificazione energetica e antisismica:
1. Premiare gli interventi integrati di riqualificazione energetica e antisismica
2. Garantire l’efficacia del provvedimento: premiamo chi più riduce i consumi
3. Garantire l’equità del provvedimento. La proroga dell’incentivo, nello specifico, deve portare a modifiche che garantiscano sempre l’accesso a famiglie sotto una determinata soglia Isee e a differenziare gli incentivi sulla base delle prestazioni raggiunte.
4. Priorità all’edilizia residenziale pubblica e ai quartieri disagiati
5. Garantire l’accesso al credito per famiglie e imprese, creando un fondo per i prestiti a tasso zero.
6. Spingere la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento, premiando quelli a emissioni zero.
7. Allargare il superbonus all’eliminazione delle barriere architettoniche e agli edifici senza impianti. Per aiutare tanti anziani, spesso con difficoltà di deambulazione, che vivono nei condomini. Agli incentivi devono inoltre potere accedere le riqualificazioni energetiche realizzate in alloggi privi di sistemi di riscaldamento, frequenti al Sud.
8. Premiare i materiali salubri, naturali e provenienti dal riciclo
9. Semplificare gli interventi di retrofit energetico dei condomini.Vanno semplificati gli interventi che puntano a una radicale riduzione dei consumi energetici delle abitazioni, con retrofit che interessano impianti, isolamento, facciate.
10. Rafforzare il ruolo di regia e di controllo da parte del Governo, attraverso un coordinamento più efficace dei diversi Ministeri ed Enti coinvolti
In allegato il Rapporto 2020