Arrivano importanti novità nel campo dei finanziamenti legati all’efficienza energetica delle abitazioni. Sono infatti nove le banche che, in Italia, si preparano a lanciare sul mercato un nuovo tipo di finanziamento dedicato all’acquisto e alla ristrutturazione di abitazioni a basso impatto ambientale. Insomma, l’operazione mutui verdi UE entra nel vivo forte di una definizione comune arrivata a conclusione della fase pilota aperta a giugno con il contributo di 84 enti, fra imprese e istituzioni internazionali.
L’iniziativa finanziaria scaturisce dal progetto EeMap (Energy efficient mortgages action) finanziato da Bruxelles col programma Horizon 2020 e promosso da Emf-Ecbc, federazione di istituti di credito europei.
L’iniziativa prevede il finanziamento degli interventi di ristrutturazione che migliorano di almeno il 30 per cento le prestazioni energetiche precedenti o le nuove costruzioni a impatto zero e interessa anche gli edifici commerciali e pubblici. I vari profili di efficientamento sono valutati attraverso una scala di valori dal rosso (più basso), al giallo, al verde (più alto). Il finanziamento offre il vantaggio di interessi più bassi o un più favorevole loan to value, il rapporto tra la somma del prestito e il bene che il finanziato mette a garanzia, ma anche un tasso variabile che scende progressivamente, man mano che nei locali avanzano i lavori di efficientamento per isolare meglio gli ambienti, sostituire vecchi sistemi di riscaldamento o aumentare l'indipendenza energetica con l'installazione di pannelli solari.
Grazie ai vari incentivi, combinabili tra loro, e alla cessione del credito fiscale a intermediari finanziari il prodotto finanziario, in arrivo, è fruibile anche dalle famiglie a basso reddito che così vedrebbero “più conveniente ristrutturare le proprie case sia per fini energetici che antisismici” spiega Luca Bertalot, segretario generale Emf-Ecbc. Del resto EeMap si dimostra vantaggioso sia per i proprietari delle case smart, che riducono i consumi risparmiando sulle bollette, sia per le banche perché più è alta l'etichetta energetica dell'immobile, minori sono i rischi di insolvenza del cliente. L'investimento nell'abitazione eco-compatibile, infatti, aiuta il proprietario a liberare liquidità, riducendo la svalutazione dell'immobile a lungo termine e dunque il rischio di credito della banca. La casa ristrutturata che sale dalla classe energetica "E" alla "B" può far risparmiare fino a 24 mila euro nei successivi trent'anni e con il maggior rendimento energetico il valore della proprietà aumenta, come se si aggiungessero dieci-quindici metri quadrati alla superficie dei locali. In Europa le abitazioni sono 247 milioni, di cui ben 220 milioni costruite prima del 2001, che consumano un terzo dell'energia e producono il 33 per cento delle emissioni di anidride carbonica. Da questi dati si stimano che la UE dovrà investire 100 miliardi di euro l'anno, per opere di ristrutturazione ed efficientamento energetico, per raggiungere gli obiettivi ambientali fissati per il 2030. Al progetto Eemap aderiscono 42 istituti di credito di 13 Paesi che rappresentano il 55 per cento dei mutui erogati nella Ue. In Italia i nove protagonisti sono Bpm, Bnl gruppo Bnp Paribas, Bper, Crédit Agricole, Friulovest Banca, Monte Paschi di Siena, Société Générale Cib, UniCredit, Volksbank Alto Adige. (fonte: Agenzia nazionale efficienza energetica - Enea)