È entrata in vigore oggi 9 luglio 2018 la nuova direttiva UE 2018/844 del 30 maggio 2018 che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica.
Pubblicata il 19 giugno sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea L 156 (LEGGI TUTTO), la nuova direttiva dovrà essere recepita dagli Stati membri dell'Ue entro il 10 marzo 2020.
OBIETTIVO VINCOLANTE COSTRUZIONE EDIFICI A CONSUMO DI ENERGIA VICINO ALLO ZERO ENTRO IL 2050. È previsto l'obiettivo vincolante della costruzione di edifici a consumo di energia vicino allo zero entro il 2050, siano essi pubblici e/o privati.
RISTRUTTURAZIONE EFFICIENTE DI EDIFICI PUBBLICI E PRIVATI. Inoltre, le nuove norme – evidenzia l'Agenzia Nazionale per l'Efficienza Energetica dell'ENEA - impongono agli Stati membri di elaborare strategie nazionali a lungo termine, per sostenere la ristrutturazione efficiente di edifici pubblici e privati, con l'obiettivo di ridurre le emissioni nell'UE dell'80-85% rispetto ai livelli del 1990, con obiettivi intermedi per il 2030 e il 2040.
MOBILITÀ SOSTENIBILE. In favore della mobilità sostenibile, la Direttiva prevede l'obbligo di installazione di punti di ricarica per gli edifici di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazioni importanti che utilizzino più di dieci posti auto.
GLI OBIETTIVI DELLA NUOVA DIRETTIVA. Il provvedimento, risultato della negoziazione del pacchetto di misure Clean Energy for all Europeans, pubblicato nel novembre 2016 dalla Commissione, rafforza e semplifica le disposizioni vigenti e mira a raggiungere gli obiettivi dell’Unione per l’energia e il clima al 2030.
Gli obiettivi della nuova direttiva:
- rendere più efficaci le strategie di ristrutturazione degli immobili a lungo termine che dovranno avere obiettivi chiari e misurabili per un settore edile idealmente decarbonizzato e un parco di edifici NZEB al 2050
- consolidare la componente finanziaria e promuovere investimenti privati per il recupero del patrimonio edilizio esistente
- sostenere lo sviluppo delle infrastrutture per l’elettromobilità
- innalzare le soglie per l’obbligo delle ispezioni degli impianti di riscaldamento e di condizionamento dell’aria, confidando nell’apporto dei sistemi automatici di monitoraggio e controllo
- incoraggiare l’uso delle tecnologie informatiche per edifici efficienti
- migliorare la trasparenza delle metodologie di calcolo della prestazione energetica definite dagli stati membri
- accrescere il ruolo dei consumatori, informandoli e proteggendoli dalla povertà energetica.
PREDISPOSIZIONE DEGLI EDIFICI ALL’INTELLIGENZA E NUOVE INDICAZIONI PER GLI IMPIANTI TECNICI PER L’EDILIZIA. “Tra le novità più rilevanti”, sottolinea il portale del Comitato Termotecnico Italiano (CTI), “vi sono la presenza di nuovo indicatore di predisposizione degli edifici all’intelligenza (facoltativo per gli Stati membri) e la definizione di una strategia e di una tabella di marcia per la ristrutturazione a lungo termine. Il nuovo disposto riporta inoltre nuove indicazioni relative agli impianti tecnici per l’edilizia, la mobilità elettrica e l’ispezione degli impianti”.
Il nuovo Allegato I bis dispone che “la Commissione stabilisce la definizione dell’indicatore di predisposizione degli edifici all’intelligenza e una metodologia con cui tale indicatore deve essere calcolato per valutare le capacità di un edificio o di un’unità immobiliare di adattare il proprio funzionamento alle esigenze dell’occupante e della rete e di migliorare la sua efficienza energetica e le prestazioni generali.
L’indicatore di predisposizione degli edifici all’intelligenza tiene conto delle caratteristiche di maggiore risparmio energetico, di analisi comparativa e flessibilità, nonché delle funzionalità e delle capacità migliorate attraverso dispositivi più interconnessi e intelligenti.
La metodologia considera tecnologie come i contatori intelligenti, i sistemi di automazione e controllo degli edifici, i dispositivi autoregolanti per il controllo della temperatura dell’aria interna, gli elettrodomestici incorporati, i punti di ricarica per veicoli elettrici, l’accumulo di energia, nonché le funzionalità specifiche e l’interoperabilità di tali sistemi, oltre ai benefici per le condizioni climatiche degli ambienti interni, l’efficienza energetica, i livelli di prestazione e la flessibilità così consentita.
La metodologia si basa su tre funzionalità chiave relative all’edificio e ai suoi sistemi tecnici per l’edilizia:
a) la capacità di mantenere l’efficienza energetica e il funzionamento dell’edificio mediante l’adattamento del consumo energetico, ad esempio usando energia da fonti rinnovabili;
b) la capacità di adattare la propria modalità di funzionamento in risposta alle esigenze dell’occupante, prestando la dovuta attenzione alla facilità d’uso, al mantenimento di condizioni di benessere igrotermico degli ambienti interni e alla capacità di comunicare dati sull’uso dell’energia;
e
c) la flessibilità della domanda di energia elettrica complessiva di un edificio, inclusa la sua capacità di consentire la partecipazione alla gestione attiva e passiva, nonché la gestione della domanda implicita ed esplicita, della domanda relativamente alla rete, ad esempio attraverso la flessibilità e le capacità di trasferimento del carico.
La metodologia può altresì considerare:
a) l’interoperabilità dei sistemi (contatori intelligenti, sistemi di automazione e controllo dell’edificio, elettrodomestici incorporati, dispositivi autoregolanti per il controllo della temperatura dell’aria interni all’edificio, sensori di qualità dell’aria interna e ventilazione); e
b) l’influenza positiva delle reti di comunicazione esistenti, in particolare l’esistenza di un’infrastruttura fisica interna all’edificio predisposta per l’alta velocità, come l’etichetta facoltativa «predisposta per la banda larga», e l’esistenza di un punto di accesso per i condomini, conformemente all’articolo 8 della direttiva 2014/61/UE del Parlamento europeo e del Consiglio.
La metodologia non pregiudica i regimi nazionali di certificazione della prestazione energetica esistenti e si basa sulle iniziative correlate a livello nazionale, tenendo conto dei principi della titolarità dell’occupante, della protezione dei dati, della vita privata e della sicurezza, in conformità del pertinente diritto dell’Unione in materia di protezione dei dati e vita privata, nonché delle migliori tecniche disponibili nel settore della cybersicurezza.
La metodologia definisce il formato più adeguato del parametro dell’indicatore della predisposizione degli edifici all’intelligenza ed è semplice, trasparente e facilmente comprensibile per i consumatori, i proprietari, gli investitori e gli attori del mercato della gestione della domanda d’energia."