La riqualificazione di edifici storici è un'operazione tanto importante quanto delicata, perché deve tener conto delle esigenze di conservazione del bene. Risulta, quindi, di fondamentale importanza dotare gli operatori di strumenti e indicazioni precise per la valutazione e il miglioramento della prestazione energetica degli edifici considerati “storici”. Un contributo in tal senso arriva con l'attesa pubblicazione delle Linee di indirizzo del MiBACT sull’efficienza energetica nel patrimonio storico (IN ALLEGATO), realizzate da un pool di esperti del settore e con il contributo di AiCARR (Associazione italiana Condizionamento dell'Aria, Riscaldamento, Refrigerazione).
Si tratta di un traguardo importante, raggiunto dopo un lungo percorso, durante il quale i maggiori esperti di efficienza energetica e progettazione ambientale e rappresenetanti dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo hanno lavorato congiuntamente. Con il duplice obiettivo di colmare alcune lacune in merito agli interventi riqualificativi sul patrimonio culturale e di contribuire al raggiungimento di risultati importanti in termini di efficienza e di riduzione dei consumi energetici.
L’efficienza energetica va nella direzione della salvaguardia del pianeta e quindi dell’uomo, perché non utilizzarla anche a salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale che abbiamo nel mondo e in Italia?” ha dichiarato Livio de Santoli, Professore di fisica tecnica ambientale presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e Presidente di AiCARR, nell’intervista su Sky TG 24 andata in onda ieri in occasione della presentazione, tenutasi a Roma, delle Linee di indirizzo. Il Presidente de Santoli ha anche sottolineato come, grazie all’efficienza energetica, si possa risolvere la crisi, considerando che nel settore edilizia vengono investiti 10 miliardi di euro l’anno.
Destinatari: progettisti e soprintendenze
Il documento nasce da una precedente Guida AiCARR su 'L'efficienza energetica negli edifici storici', pubblicata nel 2014, di cui abbiamo ampiamente parlato e seguendone l'evoluzione sia sul nostro portale sia sulle pagine delle nostre riviste. Con approfondimenti e interviste a Livio de Santoli, che a suo tempo ci aveva spiegato le motivazioni che avevano portato l'Associazione ad impegnarsi in tal senso e gli obiettivi che si sarebbero voluti raggiungere.
Ogni qualvolta si interveniene in un contesto di beni tutelati o, comunque, di valore culturale- aveva dichiarato de Santoli nel corso di un'intervista pubblicata nel numero di Febbraio 2014 di AiCARR Journal (SCARICA L'ALLEGATO) le operazioni da svolgersi rientrano nell’ambito del restauro e le finalità prioritarie sono quelle della conservazione e della trasmissione al futuro (Carta del restauro M.P.I., 1972) di tali beni nelle migliori condizioni possibili. Anche gli interventi di efficienza energetica devono perseguire tale finalità, il che significa considerare l’efficienza energetica uno strumento di tutela, piuttosto che un processo di riqualificazione in contrapposizione con le esigenze di conservazione. Ne deriva che le scelte progettuali devono essere effettuate all’interno di un effettivo confronto con gli esperti di conservazione.E difatti le nuove Linee Guida di indirizzo si pongono come strumento di confronto tra le diverse professionalità che interagiscono nel processo di riqualificazione energetica: il progettista, che gestisce il processo individuando tra le diverse possibilità di miglioramento quella che ritiene più appropriata alla singola situazione, e i tecnici delle Sopraintendenze, che devono verificare il rispetto dei vincoli che esistono sull'edificio.
Ai primi viene fornito uno strumento per la valutazione della prestazione energetica dell’edificio storico nelle condizioni esistenti e criteri operativi per il progetto degli eventuali interventi di riqualificazione energetica, opportunamente calibrati sul rispetto delle specifiche peculiaritàel patrimonio culturale. Al personale del Ministero viene offerto uno strumento scientifico snello, in grado tuttavia di coniugare rigore scientifico e aggiornamento tecnico sulla materia, cosìa consentirgli, anche in tale campo, di interloquire con piena consapevolezza con i progettisti o i proponenti.
Finalità derivata è quella di fornire agli organi preposti alla tutela del patrimonio culturale criteri e metodi per una compiuta valutazione critica sia dei progetti presentati ai fini del rilascio delle autorizzazioni di legge, sia per quelli predisposti direttamente, affinché tengano in debita considerazione anche gli aspetti della prestazione energetica degli edifici tutelati. Tutto questo anche nell’ottica, ormai ineludibile, soprattutto per una pubblica Amministrazione, di un razionale contenimento dei costi di gestione delle strutture date in consegna.
Una normativa tutt'ora lacunosa
Le Linee Guida vanno viste anche come uno strumento che possa colmare alcune lacune normative.
Il recente aggiornamento del Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia, operato dalla legge 90/20131 ha reso di fatto “condizionata” la deroga per la sua applicazione ai beni culturali, nonché, ai fini della tutela paesaggistica, alle ville, ai giardini, ai parchi che si distinguono per la loro non comune bellezza ed ai complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, tra cui i centri ed i nuclei storici. Infatti, sulla base del nuovo dettato normativo, qualora applicabile anche per gli edifici vincolati, il decreto si applica esclusivamente per:
- l’attestazione della prestazione energetica (art. 6);
- l'esercizio, la manutenzione e le ispezioni degli impianti tecnici (art. 7).
L’esclusione dall’applicazione della norma suddetta è opportunamente prevista solo nel caso in cui si accerti:“...previo giudizio dell'autorità competente al rilascio dell'autorizzazione ai sensi del codice di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, (ovvero gli organi periferici del Ministero) [che] il rispetto delle prescrizioni implichi un'alterazione sostanziale del loro carattere o aspetto, con particolare riferimento ai profili storici, artistici e paesaggistici.” Tale importante innovazione comporta un’ulteriore assunzione di responsabilità per il Ministero e giustifica ancora di più l’esigenza di fornire, con un linguaggio tecnico ineccepibile, ma al tempo stesso comprensibile e adeguatamente sintetico, utili riferimenti operativi.
Il documento redatto - si legge nell'Introduzione- pertanto non fornisce soluzioni pronte all’uso, né prescrive metodologie a carattere vincolante, in considerazione delle peculiarità dei beni interessati, della naturale evoluzione nel tempo delle tecnologie adoperate e dei futuri aggiornamenti normativi, ma può solo guidare l’intelligenza e la sensibilità del personale e dei progettisti per il raggiungimento istituzionale primario della protezione e conservazione del patrimonio culturale, ottimizzandone, laddove possibile, il livello di prestazione energetica.