Dagli audit per capire lo stato di salute energetico delle abitazioni ai sistemi di trasmissione dell'energia, fino alla tutela della corretta informazione dei cittadini sui consumi e i risparmi alla distribuzione di energia.
Sono ben 35 i punti problematici riscontrati dagli uffici della Commissione in merito all'incompleto recepimento in Italia della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, attuata nel nostro Paese con il decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102.
La strigliata all'Italia è arrivata con una lettera del commissario all'Energia Miguel Arias Canete (vedi in allegato). Il Governo italiano dovrà rispondere entro due mesi dal ricevimento della missiva.
Nel mirino di Bruxelles ci sono tra l'altro le misure volte ad eliminare gli ostacoli di ordine regolamentare e non regolamentare all'efficienza energetica e le misure per agevolare, attraverso strumenti finanziari, gli interventi di efficienza energetica.
MANCA LA DEFINIZIONE DI AUDIT ENERGETICO. Per quanto riguarda gli audit energetici, la commissione rileva che “la definizione di audit energetico era indicata all’articolo 2, comma 1, lettera n), del Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 115. Tale disposizione, tuttavia, è stata abrogata dall’articolo 18, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 102/14. Pertanto attualmente non esiste nessuna definizione”.
Inoltre, l’Italia “non ha recepito l’obbligo secondo cui gli audit energetici non includono clausole che impediscono il trasferimento dei risultati dell’audit a un fornitore di servizi energetici qualificato/accreditato, a condizione che il cliente non si opponga”.
Non è stata recepita la definizione di «gestore del sistema di trasmissione» e di «aggregatore».
CONTATORI. Non è stato recepito “l’obbligo secondo cui i contatori installati conformemente alle direttive 2009/72/CE e 2009/73/CE consentono informazioni sulla fatturazione precise e basate sul consumo effettivo”.
COGENERAZIONE AD ALTO RENDIMENTO. In merito alla cogenerazione ad alto rendimento, il nostro Paese non ha recepito “le disposizioni secondo cui i gestori del sistema di trasmissione e del sistema di distribuzione, se responsabili del dispacciamento degli impianti di produzione nel loro territorio, garantiscono la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica da cogenerazione ad alto rendimento e assicurano l’accesso prioritario o garantito alla rete di energia elettrica da cogenerazione ad alto rendimento”.
Inattuata anche “la disposizione secondo cui gli Stati membri adottano le misure adeguate per garantire che, qualora sia tecnicamente ed economicamente fattibile rispetto alla modalità di funzionamento degli impianti di cogenerazione ad alto rendimento, i gestori della cogenerazione ad alto rendimento possano offrire servizi di bilanciamento e altri servizi operativi a livello di gestori dei sistemi di trasmissione o dei sistemi di distribuzione”.
TERZO PACCHETTO ENERGIA, LA LEGISLAZIONE ITALIANA LIMITA LA CONCORRENZA. Lo scorso 26 febbraio la Commissione europea ha aperto una procedura d'infrazione anche per il non corretto recepimento delle direttive 2009/72/CE e 2009/73/CE relative al terzo pacchetto sull'energia. L'Ue ha quindi inviato al governo italiano una lettera che sostanzialmente boccia la norma di cui all'articolo 36, comma 1, del decreto legislativo n. 93/2011, la quale dispone che Terna sia l'unico gestore di sistema di trasmissione (Gst) di energia elettrica in Italia.
Secondo la Commissione europea la "limitazione derivante dalla legislazione italiana" è in "diretto contrasto con gli obiettivi della direttiva volti a creare un mercato europeo aperto, integrato e competitivo dell'energia elettrica tra gli Stati membri".
"Dall'obbligo di disporre di un unico Gst ne consegue – osserva Bruxelles - che qualsiasi interconnessione con un altro Stato membro dovrebbe essere gestita da Terna. In tal modo, la legislazione nazionale esclude di fatto qualsiasi altro soggetto, diverso da Terna, dall'attività di Gst nelle interconnessioni con altri Stati membri e scoraggia pertanto altre società - diverse da Terna - dallo sviluppo di interconnettori". Tale restrizione "non è conforme né alla lettera né agli obiettivi della direttiva 2009/72/CE".
Livio de Santoli, presidente di Aicarr, Associazione italiana condizionamento dell'aria riscaldamento e refrigerazione, commenta la lettera del commissario all'Energia Miguel Arias Canete inviata al Governo italiano per l'incompleto recepimento in Italia della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica.
IL CASO DELLA CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE. “La contestazione da parte di Bruxelles di ben 35 punti relativi all'efficienza energetica sui quali l'Italia dovrà rispondere in 60 giorni conferma quello che è stato sempre un nostro timore, vale a dire che si sottovaluti l'efficienza energetica come volano di sviluppo e la si consideri invece un'ulteriore fonte di balzelli burocratici. Ne è un esempio – osserva de Santoli - il caso della contabilizzazione del calore sul quale Aicarr si è fatto promotore di un incontro per domani proprio sul tema della misurazione e fatturazione dei consumi energetici”.
DAL 2016 OBBLIGO DI DOTARE DI VALVOLE TERMOSTATICHE GLI APPARTAMENTI DEI CONDOMINI. “Dal 2016 – ricorda il presidente di Aicarr - scatterà l'obbligo di dotare di valvole termostatiche gli appartamenti dei condomini che hanno l'impianto di riscaldamento centralizzato: è quanto prevedono un insieme di norme per l'applicazione di misure volte ad attuare l'efficienza energetica. Nelle intenzioni del legislatore si tratta di responsabilizzare il cliente nella consapevolezza dei suoi consumi, ma nei fatti ci troviamo di fronte ad un ulteriore balzello burocratico che prevede anche sanzioni, molto salate. AiCARR ritiene che sia fondamentale la disponibilità diretta (attraverso display o interfacce) del dato di misura per i clienti finali per consentire la piena consapevolezza dei propri consumi per adottare logiche di risparmio energetico e l’interfacciamento a semplici sistemi di visualizzazione casalinghi. Infatti, l’obiettivo dichiarato è quello di ottenere, attraverso la conoscenza dei consumi individuali e la possibilità di gestire l’energia, una maggiore responsabilizzazione da parte degli utenti tale da indurre a comportamenti più virtuosi e di ridurre gli sprechi energetici”.