Reintroduzione del contributo di solidarietà da pagare se il reddito supera gli 80.000/100.000 euro l’anno con una percentuale del 3-5% in funzione delle necessità che scaturiranno dai bilanci.
È questa una delle proposte avanzate da Inarsind (Sindacato nazionale degli ingegneri e architetti liberi professionisti) in vista delle ormai imminenti elezioni di marzo per il rinnovo del Comitato dei Delegati di Inarcassa per il prossimo quinquennio (LEGGI TUTTO).
RIDURRE LE SPESE DI FUNZIONAMENTO. Il sindacato chiede anche “una seria diminuzione delle spese di funzionamento riducendo il personale, dimezzando sia il numero dei delegati che le retribuzioni del consiglio di amministrazione, e non occupandosi, senza se e senza ma, di attività improprie e/o fuori dallo statuto che comportano dei costi certi e crescenti (Fondazione e Community) o dei rischi significativi (Arpinge, Parching, Inarcheck, e Campus Biomedico)”.
“La motivazione – sottolinea Inarsind - è semplice: queste spese sono sostenute (loro malgrado e per lo più inconsapevolmente) da tutti gli iscritti e, come è ovvio con il contributivo, ogni euro risparmiato va direttamente all’assistenza o nelle pensioni degli iscritti o se si preferisce ogni euro speso per queste iniziative fuori “mission” viene direttamente prelevato dalle tasche degli iscritti.
Oggi più che mai, con i nemici delle casse di previdenza privata che di tanto in tanto si ricordano di noi magari per pensare a nuove tasse o a fantasiosi e spericolati accorpamenti, è indispensabile che la nostra cassa mostri una sobrietà istituzionale che finora, con gli sconfinamenti sopra accennati, non è stata del tutto assicurata”.
NUOVA RIDISTRIBUZIONE DEL 4%. Inarsind chiede inoltre una “nuova ridistribuzione del 4% con maggiore vantaggio per chi ha meno di 15 anni di contribuzione e/o non raggiunge i minimi contributivi. Questa misura andrebbe aggiornata ogni due anni in funzione dei risultati dei bilanci . Dai risparmi sopra indicati poi dobbiamo recuperare il denaro per ottenere un’assistenza dignitosa in caso di malattia, inabilità, invalidità temporanea o permanente che deve essere necessariamente, al contrario di quel che accade oggi, anche parziale e non riferita ai “gravi eventi” e per reintrodurre una pensione minima certa che non faccia riferimento ai redditi familiari (ISEE) ma guardi alla dignità dell’iscritto. Pagamento del contributo minimo in funzione dell’effettivo reddito prodotto annualmente con la possibilità di riscattare quanto non versato in qualunque periodo anche alla soglia della pensione”.
TRASPARENZA. Inoltre “Inarsind si aspetta dal nuovo Comitato dei Delegati e dal Consiglio di Amministrazione delle vere novità sul rapporto con gli iscritti, come ad esempio: trasparenza assoluta con tutti i verbali delle adunanze e dei consigli di amministrazione on line nell’area riservata agli iscritti. Le riunioni del Comitato dei Delegati trasmesse in streaming (il costo è davvero irrisorio) per consentire (a chi lo vuole) una maggiore partecipazione anche (per alcune decisioni più importanti opportunamente pubblicizzate e documentate in precedenza) attraverso gli strumenti che la rete ci mette a disposizione come ad esempio gli “istant poll”.”
In conclusione, il sindacato degli ingegneri e architetti liberi professionisti si aspetta “finalmente un rapporto chiaro, diretto e collaborativo con gli uffici amministrativi perché Inarcassa non deve mai rischiare di mostrare ai propri Associati il volto del più ottuso dei gabellieri come purtroppo è avvenuto in passato!”.
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