Venga riconosciuta “pari dignità” agli architetti ed agli ingegneri (e a tutte le professioni ordinistiche) rispetto agli altri lavoratori. Lo chiede una petizione lanciata da INarcassa INsieme su change.org – CLICCA QUI - e avente ad oggetto “Azioni per una politica per il sostegno e rilancio della libera professione connesse all’emergenza sanitaria COVID-19 per Ingegneri, Architetti e tutti i liberi professionisti iscritti agli Ordini Professionali”.
Riportiamo il testo della petizione:
Gent.mo Presidente del Consiglio dei Ministri, Avv. Giuseppe Conte;
Gent.ma Ministro delle Politiche del Lavoro e delle Politiche Sociali, On. Nunzia Catalfo;
Gent.mo Ministro della Economia e delle Finanze, On. Roberto Gualtieri;
Gent.mo Presidente di Inarcassa, Arch. Giuseppe Santoro;
Gent.mo Presidente dell’ ADEPP, Dr. Alberto Oliveti;
Gent.mo Presidente di Fondazione Inarcassa, Ing. Egidio Comodo;
Gent.mo Presidente del CNAPPC, Arch. Giuseppe Cappochin;
Gent.mo presidente del CNI, Ing. Armando Zambrano;
Visto il perdurare dell’emergenza sanitaria Coronavirus e le misure contenitive che il Governo sta prendendo per limitare gli effetti del contagio, che producono come conseguenza indiretta una limitazione dell’esercizio delle attività professionali e produttive.
Vista la già precaria condizione delle libere professioni, che hanno visto negli ultimi anni un drastico calo reddituale a fronte di una quasi totale assenza di una struttura di sostegno e di welfare, minimamente comparabile a quella disponibile per altre categorie di lavoratori, interamente a carico degli Enti di previdenza e di assistenza privatizzati ai sensi del D.Lgs. 509/1994 e del D.Lgs. 103/1996.
Vista la preoccupazione non solo per la contingente situazione di stallo economico, ma anche per la prossima ripresa delle attività economiche.
Visto che il Decreto Legge 18/2020, cosiddetto “Decreto Cura Italia”, “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19”, nonostante le richieste avanzate dal mondo dei liberi professionisti, dai Consigli Nazionali, dall'ADEPP che rappresenta tutti gli Enti di previdenza privati, dalle Associazioni, ha evidenziato una incomprensibile disparità di trattamento nei confronti delle professioni ordinistiche che non comprendiamo ne accettiamo, in quanto in contrasto con l'Art. 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Visto che in particolare all’art. 27 non è stato esteso il sussidio di 600 euro previsto per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti iscritti ad INPS Gestione Separata ai liberi professionisti iscritti agli Enti di previdenza privati, e che è stato inserito all’art. 44 un insufficiente fondo residuale di 300 milioni di euro per l’erogazione di un reddito di ultima istanza, le cui modalità di erogazione quantitativa e qualitativa sono ancora tutte da definire.
Visto che in particolare nell’art. 23 ai liberi professionisti iscritti ai suddetti Enti non è stato riconosciuto alcun congedo parentale, se non la possibilità di accesso ad un voucher babysitter di 600 euro previa comunicazione degli Enti previdenziali privati della platea interessata.
CHIEDIAMO CHE
Venga riconosciuta “pari dignità” agli architetti ed agli ingegneri (e a tutte le professioni ordinistiche) rispetto agli altri lavoratori.
A tal fine, proponiamo alcune misure straordinarie che attuate dal Governo in sinergia con il nostro specifico Ente di previdenza e assistenza, Inarcassa, e con tutti gli Enti di previdenza privati, anche attraverso il ruolo di coordinamento svolto dall’ ADEPP, possano essere un reale sostegno nell'emergenza ma anche costituire una base per rilanciare l'economia, una volta conclusasi l'emergenza.
al GOVERNO Chiediamo:
- Che il sostegno reddituale di 600 euro previsto nell’art. 27 del Decreto-Legge 17 Marzo 2020 n.18 detto “Cura Italia” venga esteso a tutti i lavoratori autonomi, compresi i liberi professionisti iscritti agli Enti di previdenza privati, con la possibilità di anticipazione da parte dell’Ente Previdenziale di tali somme previo restituzione in seguito dallo Stato, così come previsto per il contributo di maternità. Tale emendamento dovrà essere esteso a tutti i decreti attuativi del DL 18/2020. Si raccomanda inoltre l’adeguatezza dell’eventuale limite reddituale imposto per l’accesso a tale sussidio, che includa una platea realisticamente nella necessità e non marginale, che potrebbe essere equiparato al limite imposto ai lavoratori dello spettacolo nell’art.38 equivalente a 50.000 euro lordi.
- Che gli Enti Previdenziali Privati, per accelerare l’attuazione degli interventi straordinari in favore degli iscritti connessi allo stato di emergenza, possano andare in deroga ,per un periodo limitato e necessario, a quanto previsto dall’art. 3 comma 2 del Dlgs 509/1994, provvedendo alle relative modifiche regolamentari, dandone comunicazione ai Ministeri Vigilanti e fermo restando il limite del rispetto della Riserva Legale di cui all’art.1 c. 4 lett. c) del Dlgs 509/1994, nonché la verifica di sostenibilità prevista dalla normativa vigente.
- Che vengano sbloccate risorse da impiegare a scopo assistenziale per le Casse privatizzate attraverso un provvedimento di defiscalizzazione dei rendimenti patrimoniali delle Casse medesime, assoggettate oggi al sistema di doppia tassazione ETT, secondo un modello quasi unico in Europa. Il Decreto-Legge 24 aprile 2014, n. 66 “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” all’articolo 3, comma 1 ha stabilito al 26% questa tassazione, equiparando sostanzialmente la tassazione dei fondi pensione dei professionisti alla tassazione delle rendite finanziaria, nonostante lo scopo assistenziale e previdenziale di Primo Pilastro, quindi di pubblico interesse, svolto dagli Enti previdenziali privati.
- Che venga attuata una defiscalizzazione del reddito per chi è in regime ordinario ed una ulteriore defiscalizzazione del reddito del professionista iscritto al regime forfettario, per un tempo da definire in base al perdurare dell’emergenza.
- Che venga previsto un credito d’imposta a favore dei liberi professionisti in percentuale sulle spese sostenute per canoni di locazioni di immobili impiegati come studi professionali nei quali risulta sospesa l’attività, cosi come attualmente concesso dall’art. 65 del Decreto-Legge 17 Marzo 2020 n.18 relativamente a Botteghe e Negozi.
- Che vengano sbloccati i crediti che i professionisti hanno maturato nei confronti delle PA, nei tempi previsti dalla Legge 37/2019 cosiddetta “Legge Europea 2018” in applicazione della Direttiva Europea 2011/7/UE, come già sollecitato dalla Commissione Europea nella sentenza pronunciata il 28 gennaio 2020 nei confronti dell'Italia (Direttiva lotta contro i ritardi di pagamento) affinché si rispettino effettivamente termini di pagamento non superiori a 30 o 60 giorni di calendario, stabiliti dalla direttiva.
- Che si preveda l’eliminazione della ritenuta d’acconto, oramai resa obsoleta dalla fatturazione elettronica.
- Lavoro Agile (Smart working) che si prevedano incentivi per l'acquisto di software, hardware e per consentire l'accesso alle reti digitali, al fine di poter riorganizzare il lavoro e conciliarlo con la cura della famiglia.
ad INARCASSA Chiediamo
- Che si prenda in considerazione, previa verifica finanziaria, la possibilità di estendere la deroga al contributo minimo a tutti gli iscritti Inarcassa per il 2020, rendendo così il versamento contributivo soggettivo ed integrativo annuale proporzionale all’effettivo reddito percepito. La misura potrebbe comprendere due ulteriori benefici, sempre compatibilmente alle risorse impiegabili:
1) il riconoscimento dell’intera anzianità contributiva utile alla pensione a prescindere da quanto versato per l’annualità interessata
2) il riconoscimento di una contribuzione figurativa fino al raggiungimento della contribuzione minima piena in caso di versamento inferiore.
- Che le misure straordinarie prese da Inarcassa, misure di solidarietà alla categoria per gli ingegneri e gli architetti, vengano estese all’intera platea degli iscritti e non solo a quelli con regolarità contributiva, nell'ottica di una maggiore coesione sociale e in quella di non aggravare ulteriormente le eventuali posizioni debitorie.
- Che si possano valutare tempi maggiori per la restituzione del finanziamento a interessi zero fino ai € 50.000 messo a disposizione negli ultimi provvedimenti di Inarcassa, allungandolo fino a 10 anni per consentire al professionista di poter investire sulla propria attività e di poter restituire senza affanno ratei di importi sostenibili.
ad ADEPP chiediamo
- In vista di un rilancio della professione e della ridefinizione della struttura assistenziale degli Enti di previdenza, di prevedere un progetto di costituzione di un Fondo Intercasse finanziato proporzionalmente agli iscritti dagli stessi Enti di previdenza privati, attraverso una voce di bilancio specifica, il cui scopo sia l’assistenza dei liberi professionisti ordinistici tutti, in un’ottica di scala economica e sociale maggiore e di universalità dell’assistenza, per non avere disparità di trattamento tra i liberi professionisti, oggi frazionati da una moltitudine di provvedimenti assistenziali diversi.
Sperando che le nostre richieste vengano prese in esame e possano trovare immediata e futura realizzazione, rimanendo a disposizione per un confronto e ringraziando dell’attenzione, porgiamo distinti saluti.
Associazione "Inarcassa Insostenibile"
Il Presidente Arch. Marco Lombardini
Vice Presidente Arch. Massimiliano Minarelli
Segretario Ing. Gianluca Grisanti
Tesoriere Arch. Ubaldo Musco
I Consiglieri:
Arch. Fabrizia Caprara
Arch. Natalia Leone
Arch. Massimo Meliddo
Arch. Stefano Prosperi
Arch. Paola Ricciardi
Arch. Patrizia Stranieri