Riqualificazione degli spazi urbani, riuso del patrimonio edilizio esistente e consumo zero di suolo per città più belle, verdi e vivibili. Con 36,5 milioni di euro la Regione Emilia Romagna vara un bando per finanziare progetti di riqualificazione e rigenerazione promossi dalle amministrazioni pubbliche locali - Comuni singoli e associati e Unione di Comuni - per migliorare la qualità urbana dei centri abitati. È il primo atto concreto della nuova legge urbanistica regionale, firmata dalla Giunta e approvata pochi mesi fa, a fine 2017, dall’Assemblea legislativa.
Il provvedimento esclude opere spot, limitate e svincolate dal contesto socio-ambientale. Premierà infatti i Comuni capaci di una progettazione urbanistica a 360 gradi, che dovranno presentare una strategia complessiva di rigenerazione urbana capace di mettere insieme soluzioni edilizie innovative, spazi verdi e per la collettività, cessazione di situazioni di degrado o sfregio ambientale. Quegli Enti, cioè, che nella pianificazione urbanistica si impegnino a privilegiare gli interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente, abbandonando la vecchia logica dell’espansione urbana senza limiti a discapito delle esigenze di riuso, conservazione e salvaguardia del territorio e del verde extraurbano. Ogni progetto potrà avere un sostegno fino a 1,5 milioni di euro, con un co-finanziamento analogo. Infatti, secondo le stime il bando porterà a interventi per un valore di 50-60 milioni.
I contenuti del bando sono stati illustrati in una conferenza stampa in Regione dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore alla Programmazione territoriale, Raffaele Donini.
L’aspetto innovativo del bando consiste nell’anticipare quello che è uno degli elementi portanti della futura pianificazione comunale, incentrata sulla rigenerazione come motore di sviluppo del territorio con ricadute ed effetti anche sul tessuto socio-economico, oltre che urbano, e come strumento cardine per migliorare la qualità e la attrattività dei centri abitati. Per promuovere questo cambio di prospettiva e di mentalità nelle scelte di programmazione dell’uso del territorio, la Regione mette sul piatto un primo e consistente pacchetto di risorse pubbliche, in grado di fare di anche da volano per accelerare la ripartenza del comparto delle costruzioni, uno dei settori che hanno sofferto di più la crisi dell’ultimo decennio.