In Emilia-Romagna scade lunedì 31 ottobre il termine per presentare negli uffici municipali le domande di contributo per la messa in sicurezza antisismica di abitazioni private e immobili ad uso produttivo.
Sono oltre 3,5 milioni di euro i fondi che la Regione mette a disposizione di cittadini e imprese di 11 comuni dell’Emilia-Romagna in provincia di Bologna, Parma, Ravenna e Reggio Emilia: Castel San Pietro e Ozzano dell’Emilia (Bo); Albareto, Bedonia, Borgo Val di Taro e Compiano (Pr); Alfonsine e Ravenna (Ra); Casalgrande, Castellarano e Viano (Re). Si tratta di comuni compresi nella nuova classificazione sismica del 2003 e che sono stati individuati, come ogni anno, sulla base di un criterio di rotazione dal servizio regionale Sismico, geologico e dei suoli, d'intesa con l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci).
Questi fondi servono a realizzare interventi su abitazioni e aziende, che riteniamo prioritari per la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori - spiega l'assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo -. Si tratta di risorse rese disponibili dal Piano nazionale settennale per la riduzione del rischio sismico, che finora ha assicurato alla nostra regione 45 milioni di investimenti per accrescere la sicurezza di immobili pubblici strategici, come scuole o municipi, e per la diffusione degli studi di micro-zonazione sismica. Tra i primi in Italia - conclude Gazzolo - dal 2012 abbiamo deciso di riservare una quota di questi fondi, circa 13 milioni, alle case e alle imprese. Il nuovo bando dà continuità a questa scelta.
I contributi, erogati a fondo perduto, possono essere investiti per opere strutturali di rafforzamento, miglioramento sismico o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione di edifici privati.
Le risorse per la realizzazione di lavori di prevenzione e mitigazione del rischio sismico arrivano dalla legge nazionale numero 77/2009, che ha previsto un programma settennale di interventi da realizzare tra il 2010 e il 2017, stanziando in tutto 965 milioni di euro. Il piano mette a disposizione fondi sia per indagini di micro-zonazione sismica, sia per interventi strutturali di rafforzamento locale o miglioramento sismico (o eventualmente di demolizione e ricostruzione) di edifici privati e immobili pubblici di interesse strategico.
Per le prime 5 annualità del piano la Regione Emilia-Romagna ha beneficiato di 45 milioni di euro, già impegnati al 100%.