L’aveva promessa la premier Giorgia Meloni già nel suo primo discorso alla Camera da Presidente del Consiglio: “Il governo intende accompagnare imprese e cittadini verso la transizione verde senza consegnarci a nuove dipendenze strategiche e rispettando il principio di neutralità tecnologica".
Neutralità tecnologica di cui si è tornati a parlare ieri nel corso dell’evento “La decarbonizzazione dei consumi domestici: tecnologie multienergy per un futuro sostenibile” tenutosi presso l’Aula dei Gruppi parlamentari a Roma.
In questa sede le associazioni Proxigas, Assogasliquidi-Federchimica, Ance, Angaisa, Applia Italia, Assotermica e Federcostruzioni, hanno formulato una precisa richiesta: “L’Unione europea deve superare la logica di esclusività in favore di complementarità e sinergia tra i settori energetici”.
Il presupposto è costituito dal fatto che la decarbonizzazione del settore residenziale è un percorso complesso che richiede un importante coinvolgimento del consumatore finale e deve tenere conto dei diversi contesti abitativi e mix energetici presenti in ciascuno Stato Membro. Per questo motivo occorre costruire un percorso di transizione energetica realmente attuabile in un’ottica di neutralità tecnologica, ovvero facendo leva sulle soluzioni già a disposizione e contemporaneamente sostenendo l’innovazione tecnologica e lo sviluppo industriale.
Occorre considerare, secondo le associazioni, che il vettore elettrico non potrà da solo soddisfare tutti i fabbisogni residenziali. Le criticità presenti sono tanto tecniche quanto economiche e sociali. In molti contesti, l’elettrificazione è percorribile solo se accompagnata da interventi di radicale ristrutturazione dell’immobile. Al consumatore viene richiesto un investimento iniziale rilevante che rischia di escludere tanti clienti finali.
Inoltre, aspetto non di poco conto, l'elettrificazione è una soluzione a zero emissioni a patto che la produzione di energia elettrica avvenga con fonti rinnovabili. Serve quindi una pluralità di soluzioni che siano in grado di adattarsi alle diverse realtà abitative e alla capacità di spesa di ciascuna famiglia.
In questo contesto i gas rinnovabili, utilizzando l’infrastruttura gas esistente e integrandosi negli attuali sistemi domestici, potranno contribuire alla riduzione delle emissioni garantendo la sostenibilità economica del percorso di transizione energetica e la possibilità per tutti i cittadini di partecipare alla transizione ecologica modificando i propri modelli di consumo energetico.
L'esperienza italiana dimostra come l'integrazione nei sistemi esistenti rappresenti un fattore centrale a sostegno del cambiamento: tre quarti degli interventi che hanno potuto accedere alle detrazioni fiscali hanno portato all’installazione di moderne caldaie a condensazione a gas e solo il 10% di pompe di calore.
“Rifiutiamo – concludono le associazioni aderenti ad Anima Confindustria – la messa al bando di qualsiasi tecnologia e richiediamo alle Istituzioni nazionali ed europee un approccio inclusivo basato sul principio di neutralità tecnologica”, spiegano le associazioni dei settori gas, termico, costruzioni edili, apparecchiature professionali e domestiche e della distribuzione idrotermosanitaria. “Abbiamo di fronte una sfida epocale, che potrà essere vinta solamente se sarà adeguatamente sostenuta - oggi e in futuro - dal Governo, attraverso un approccio che valorizzi tutti i vettori e le tecnologie in grado di contribuire alla realizzazione di obiettivi ambientali sempre più sfidanti. Solo così potremo realizzare un percorso di decarbonizzazione realmente sostenibile e accessibile per i cittadini”.