Il rally dei prezzi del metano da inizio anno ha già causato un aumento dei prezzi dell’elettricità all’ingrosso e da ottobre, con tutta probabilità si rifletterà sui prezzi al consumo dell’elettricità quando l'autorità dell'energia Arera aggiornerà le tariffe del mercato tutelato. Questo perché più della metà del metano impiegato in Italia è destinato alle centrali termoelettriche, mentre il resto è diviso in parti uguali tra usi industriali e distribuzione nelle reti locali.
Gli aumenti preoccupano quindi imprese, soprattutto quelle più energivore, ma anche i consumatori.
I dati, costantemente aggiornati sul sito del gestore dei mercati energetici (https://www.mercatoelettrico.
Di riflesso in ascesa anche il prezzo dell’elettricità all’ingrosso. Nella 32a settimana il prezzo di acquisto baseload ha raggiunto la media di 116,53 €/ MWh (+9,1% rispetto alla settimana precedente) con un picco di 118,92 €/MWh, anche se nella settimana successiva (la 33a) il prezzo ha ritracciato attestandosi a 111,93 €/MWh (-4,0%).
Dietro ai motivi di questa escalation dei prezzi l’ipotesi più plausibile è che la domanda cinese si stia concentrando più sull’uso del metano rispetto a quello del carbone. Su quest’ultimo infatti gravano maggiori oneri per le emissioni di CO2, anch’essi triplicati, introdotti come sappiamo per contrastare il surriscaldamento del pianeta e il cambiamento climatico.
Tuttavia la situazione entro fine anno o nel 2022 dovrebbe rientrare confermando quindi l’ipotesi di una fiammata dei prezzi transitoria. Lo lasciano intravedere da un lato i future del gas ma anche il fatto che con l’anno nuovo entrerà in servizio il metanodotto Nord Stream 2 che attraverso il mar Baltico trasporta gas dalla Russia alla Germania, aumentando quindi l’offerta di metano complessiva disponibile sul mercato europeo.
Franco Metta