Si è conclusa ieri a San Francisco la prima riunione ministeriale di Mission Innovation (MI) con l’approvazione, da parte dei 21 parters istituzionali partecipanti (20 Paesi tra cui l’Italia e l’Unione europea), dell’obiettivo del raddoppio degli investimenti pubblici nella ricerca, sviluppo e innovazione delle tecnologie energetiche clean.
“I 21 aderenti all’iniziativa – spiega il Mise in un comunicato - rappresentano oltre l’80% degli investimenti pubblici mondiali in ricerca, sviluppo e innovazione nelle tecnologie energetiche clean, che ammontano attualmente a circa 15 miliardi di dollari all’anno. I 21 partners istituzionali si sono quindi impegnati a raggiungere il raddoppio degli investimenti annuali, pubblici o di società a controllo pubblico, durante i prossimi cinque anni, toccando la cifra totale di 30 miliardi di dollari al 2021. L’Italia, rappresentata dal Ministero dello Sviluppo Economico, punterà sull’efficienza energetica, sulle energie rinnovabili e sulle tecnologie smart.
I Ministri e i capi delegazione hanno inoltre incontrato i leader della “Breakthrough Energy Coalition”, evidenziando il significativo collegamento fra l’innovazione pubblica e l’imprenditorialità privata per portare sul mercato tecnologie energetiche clean a prezzi accessibili.
Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo della ricerca in varie parti del mondo, vi è stato un significativo progresso nella riduzione dei costi delle tecnologie, dal 40% al 90%, soprattutto nell’energia eolica onshore, in quella solare dai pannelli sui tetti, nelle batterie elettriche delle auto e nell’illuminazione LED”.
L’innovazione “contribuirà alla sicurezza energetica globale, a migliorare le condizioni di vita tramite i servizi energetici e andrà a beneficio del clima. In MI ogni Paese membro stabilisce autonomamente le proprie strategie per l’innovazione in tecnologie clean, basate sulle risorse energetiche nazionali, necessità e circostanze.
E’ stata infine – conclude il comunicato del Ministero dello Sviluppo economico - adottata una Dichiarazione denominata “Enabling Framework” che stabilisce le basi per questa innovativa forma di cooperazione”.
I 20 Paesi aderenti (oltre all'Ue) all'iniziativa sono Australia, Brasile, Canada, Cile, Cina, Danimarca, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Norvegia, Arabia Saudita, Corea del Sud, Svezia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e USA.