Quali sono le opportunità per il settore dell’energy storage in Europa? E come viene percepito dall’industria dell’energia? A queste domande ha cercato di fornire le risposte un team di ricercatori di Delta-ee - una compagnia inglese specializzata nella ricerca e consulenza per le energie rinnovabili - organizzando un seminario online sullo sviluppo dello stoccaggio energetico in contesti residenziali dal titolo provocatorio “Cosa si nasconde dietro la montatura?”.
I contenuti. Il seminario ha generato molte discussioni e interrogativi tra gli attori dell’industria energetica, e alcuni aspetti hanno permesso riflessioni approfondite sulla situazione attuale e sui possibili sviluppi futuri.
I settori interessati. I fornitori di energia e i produttori di sistemi sono, ovviamente, in prima linea in questo nuovo mercato che, ad ogni modo, ha dimostrato di attirare le attenzioni anche di altri soggetti: dagli istituti di ricerca alle organizzazioni non governative, dai fornitori di edilizia sociale alle aziende interessate nello sviluppo dell’IOT.
Cosa riserva il futuro. Una previsione per quel che ci attenderà nel 2020 arriva direttamente dai partecipanti al seminario interrogati su quello che pensano possa essere la diffusione in Europa dei sistemi di stoccaggio energetico. La risposta ha generato stupore nel team di ricercatori: nonostante la maggior parte dei partecipanti provenisse dal settore della distribuzione energetica, solo il 7% degli intervistati prevede una diffusione di massa dell’energy storage con oltre un milione di sistemi di accumulo installati nelle abitazioni.
La propensione maggiore (50% degli intervistati) si ha invece verso un mercato ancora immaturo nel 2020 con circa 100mila impianti installati, ma con buone potenzialità di sviluppo. A seguire, il 32% dei partecipanti prevede per il futuro un giro d’affari in forte espansione, con circa un milione di sistemi di accumulo presenti nelle abitazioni in Europa.
I pessimisti sono, fortunatamente, solo l’11%: essi non hanno fiducia in questo settore e non pensano che tra quattro anni il numero di installazioni possa superare le 100mila unità.
Le conclusioni. Dalle ricerche condotte è emerso che l’ interesse verso lo stoccaggio energetico in contesti residenziali in Europa interessa non solo l’industria dell’energia, ma coinvolge settori ben più ampi, che operano in contesti anche molto diversi tra loro.
Inoltre, sebbene si stiano affacciando sul mercato anche nuove realtà nell’industria energetica - come Tesla - il peso maggiore per quel che riguarda i costi e le modalità di distribuzione dell’energia sarà sempre in capo alle grandi compagnie di distribuzione che potranno così dettare le regole del mercato.