"La crescita italiana soprattutto all’estero conferma la credibilità della nostra ingegneria e fa ben sperare in un momento difficile come questo".
E' il messaggio che lancia l'OICE, l'Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, a valle della pubblicazione delle classifiche ENR (Engineering News-Record), diffuse in questi giorni, che fanno il punto sulle presenza a livello mondiale delle società di ingegneria.
Nella Top 225 la prima italiana figura al 30° posto ed è la Maire Tecnimont con un fatturato prodotto all’estero di 599 milioni (il 95% del totale). Seguono al 58° posto RINA Consulting con 186 milioni (73% del totale), al 71° posto Italconsult con 129 milioni (95% del fatturato complessivo), al 124° posto Geodata Engineering con 43,9 milioni (92% del totale), poi al 130° posto la padovana Manens Tifs con 38,4 milioni (77% del fatturato complessivo) seguita di poco al 134° posto da IRD Engineering con 34,5 milioni (99% del totale). Al 142° posto Italferr con 28,7 milioni (11% del fatturato complessivo), seguita dalle due venete NET Engineering e DBA Group, rispettivamente al 143° posto con 28,7 milioni (69% del totale) e al 159° posto con 21,9 milioni (32% del fatturato complessivo). Al 166° posto 3TI Progetti con 18,5 milioni pari al 70% del fatturato totale. Chiudono la “special dozen” Enereco e Antonio Citterio Patricia Viel rispettivamente al 212° e al 213° posto con 9,3 milioni (25% del totale) e 9,2 milioni (43% del fatturato complessivo).
Le 12 società italiane (una in più rispetto all’edizione precedente) - operanti prevalentemente nei settori dei trasporti, general building ed energia - migliorano la loro posizione nel ranking con performance particolarmente rilevanti di Geodata e DBA che scalano oltre dieci punti in classifica rispetto alla posizione dell’anno precedente. Delle società non italiane che hanno filiali nel nostro Paese, si segnalano in particolare Jacobs al 7° posto, Technip FMC al 22° posto, Systra al 33° posto, Tractebel al 34° posto, Artelia al 61° posto. Le prime con una netta prevalenza del settore industry and petroleum, power and transportation; l’ultima con una presenza settoriale più diversificata.
Per il Presidente OICE, Gabriele Scicolone "il positivo risultato dell'ingegneria italiana organizzata, relativo al 2019, è segno che gli sforzi che si sono fatti per internazionalizzare le nostre aziende stavano dando ottimi frutti. Questo dato va letto, come lo scorso anno, in relazione anche al positivo andamento di queste società sul mercato nazionale che ha dato linfa propulsiva anche per andare all'estero, come vediamo sta avvenendo. Siamo ovviamente preoccupati per l’effetto della pandemia e auspichiamo che il mercato interno, anche per il combinato delle politiche di settore, non si fermi.”
Per Roberto Carpaneto, Vice Presidente OICE con delega per l'internazionalizzazione e componente del board EFCA "è un motivo di grande soddisfazione vedere il costante progresso delle nostre società, ribadito anche quest'anno da ENR; il contesto internazionale è sempre più difficile e quindi il dato positivo ci deve inorgoglire per la capacità di adattamento del nostro sistema imprenditoriale, una dote che nel 2020 sarà fondamentale insieme alla capacità di investire in formazione, ricerca e innovazione per reggere un confronto sempre più agguerrito a livello globale, ancor più nei prossimi mesi che non saranno semplici da gestire".