La terza Commissione consiliare (Attività produttive, Territorio, Ambiente) della Regione Basilicata ha ieri deciso di rinviare ad una prossima seduta l’esame e l’approvazione del disegno di legge della Giunta che propone modifiche alla legge regionale 26/4/2012 n. 8 sulle “Disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”.
Il disegno di legge propone di abrogare gli articoli 4, 5, 6 e 7 della legge regionale in questione e di sostituire il comma 2 dell’art. 11 stabilendo che “la disposizione relativa agli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili di potenza nominale non superiore a 200 kW, si applica a condizione che il proponente non abbia precedentemente richiesto la realizzazione e l’esercizio di altro o altri impianti della stessa natura posti ad una distanza inferiore a 2 chilometri per gli impianti solari fotovoltaici, per l’eolico ad una distanza inferiore a sei volte il diametro del rotore dell’aerogeneratore di maggiore potenza e comunque posti ad una distanza inferiore a 2 chilometri. Per gli impianti solari fotovoltaici la distanza di due chilometri va misurata tra i punti più vicini dei perimetri al cui interno ricadono i moduli, per l’eolico la distanza minima va misurata tra i punti più vicini della proiezione sul terreno delle eliche trattata in funzione della loro massima apertura in senso orizzontale”.
La Commissione ha deciso di rinviare l’esame del disegno di legge “alla luce di alcuni emendamenti depositati dagli uffici competenti, emendamenti sui quali si è deciso di chiedere chiarimenti”, spiega un comunicato.
“L’ennesimo scialbo capitolo di questa decima consiliatura ha avuto luogo nella mattinata di ieri in Terza commissione con la discussione sui correttivi posti in atto dalla Giunta per fermare l’eolico selvaggio”, commenta il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Giovanni Perrino.
“La recente sentenza del Tar Basilicata – rileva Perrino - che ha clamorosamente annullato le linee guida sull’installazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenza non superiore a 1 MW, aveva indotto la Giunta regionale ad approvare frettolosamente un apposito disegno di legge per cercare di arginare quella che è ormai considerata una vera e propria invasione di pale eoliche nel nostro territorio. Il ddl sarebbe dovuto transitare in Terza commissione per il nulla osta alla ratifica finale, la prossima settimana, in Consiglio regionale. Forse qualcosa è andato storto a causa dei bagordi di ferragosto o più semplicemente per le solite fibrillazioni correntizie di quel coacervo di interessi denominato Partito democratico. Fatto sta che, nella seduta di Commissione, oltre alla delibera di giunta, ci siamo ritrovati un malloppo di emendamenti anonimi: emendamenti in cerca d’autore”.
“Il disegno di legge proposto dalla Giunta raggruppa alcune modifiche alla Legge regionale n. 8 del 2012 recante ‘Disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili’. Le modifiche (al netto degli emendamenti ‘last minute’) agiscono su quella che viene definita come ‘Procedura abilitativa semplificata’ (Pas) e si applicano solo ai procedimenti ancora in corso e non ultimati. Il proponente – esplicita Perrino - potrebbe procedere ad una semplice ‘comunicazione’ a condizione che non abbia precedentemente richiesto la realizzazione o l’esercizio di altro o altri impianti della stessa natura posti ad una distanza inferiore di 2 chilometri per gli impianti solari fotovoltaico o, per l’eolico, ad una distanza inferiore a sei volte il diametro del rotore dell’aerogeneratore di maggiore potenza (e comunque posti ad una distanza inferiore a 2 chilometri)”.
“Appare palese – sottolinea l’esponente del M5s - anche leggendo le premesse del ddl, che queste modifiche proposte siano un mero palliativo per prendere tempo in attesa dell’approvazione del redigendo Piano paesaggistico regionale. Allo stesso modo è chiaro che la pioggia di emendamenti abbia l'obiettivo di non scontentare nessuno e di gettare un po' di fumo negli occhi ai cittadini che protestano per la proliferazione incontrollata dell’eolico. Dal canto nostro – aggiunge Perrino - la sorpresa progressivamente decresce dinanzi ai reiterati comportamenti della maggioranza pittelliana, sempre più sconcertanti, egoistici ed irrispettosi dei reali interessi della comunità. Invitiamo i cittadini a riflettere su questo modo di fare politica che, d’altronde, è stato quello che ha dettato le scellerate politiche di (mal)governo del territorio degli ultimi 20 - 30 anni”.
“Non resta che porre la massima attenzione possibile – conclude Perrino - al prossimo Piano paesaggistico regionale, documento che potrebbe riservare non poche polpette avvelenate per il territorio regionale ormai sempre più depredato e, ormai, allo stremo”.
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