È stato presentato ieri presso la sala convegni dell’ANEV lo studio “Il contributo dell’eolico italiano per il raggiungimento degli obiettivi al 2030”, che mette in luce il potenziale eolico nazionale on-shore e off-shore.
Lo studio, presentato dal Segretario Scientifico dell’ANEV, Luca Di Carlo, evidenzia il dato scientifico relativo al potenziale eolico nazionale, in funzione degli obiettivi europei in materia di energia e clima al 2030, con lo scopo di fornire uno strumento utile alla definizione di un piano energetico nazionale.
Lo studio ha permesso di calcolare il potenziale pari a 17.150 MW eolici di cui 950 off-shore e 400 minieolici, per un produzione pari a 36,46TWh, pari a 606 kWh pro–capite, raggiungibili al 2030. Il raggiungimento di tale obiettivo, consentirebbe di risparmiare quasi 50 milioni di barili di petrolio, di evitare la produzione di 9 mila tonnellate di polveri, di evitare la produzione di circa 25 milioni di tonnellate di CO2, oltre 75 mila tonnellate di NOX e 55 mila tonnellate di SO2.
Ha fatto seguito un dibattito, tra il Capo della Segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo economico Luciano Barra e Presidente dell’ANEV, Simone Togni, sui prossimi sviluppi politico – istituzionali in tema di energia eolica e sulla nuova Strategia energetica nazionale, SEN e sulle ricadute a livello regionale.
L’energia eolica non consuma materie prime, non comporta trivellazione, estrazione, raffinazione o costruzione di oleodotti, non emette CO2 o altri gas a effetto serra, non comporta variabilità dei prezzi dell’energia, è innovazione tecnologica, ha potenziale energetico significativo, non produce rifiuti radioattivi, non consuma combustibili, ha impatto minimo sulla fauna avicola, riduce la dipendenza energetica e l’importazione di materie prime, porta benefici alla bilancia commerciale. Il vento è energia tecnologica, disponibile, naturale e pulita.