“Un passaggio autorevole che formalizza un risultato importante per i professionisti ottenuto coltivando il dialogo istituzionale. In primis, il dialogo costruttivo con il Ministro Andrea Orlando che, mantenendo l’impegno assunto, ha voluto introdurre nel testo approvato questa misura che rende merito ai professionisti e al loro lavoro in modo unitario, dando risposte soprattutto ai giovani professionisti che, in un periodo di crisi, meritano attenzione e strumenti idonei”.
Con queste parole il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli definisce l’inserimento dell’emendamento e le sue riformulazioni governative, approvate stanotte in Commissione Bilancio al Senato, che estendono il principio del riconoscimento dell’equo compenso a tutte le professioni nel testo del dl fiscale, che verrà approvato definitivamente entro il 15 dicembre 2017.
Il provvedimento – LEGGI TUTTO - è stato annunciato, fin dalle prime ore di questa mattina, dallo stesso Ministro della Giustizia Andrea Orlando. “Un altro passo per il riconoscimento dell’equo compenso per il lavoro dei professionisti. La breccia aperta dalla proposta relativa agli avvocati ha aperto, come promesso, la strada per tutte le altre professioni”. Così ha dichiarato il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che in una nota pubblicata sul suo profilo social FB ha aggiunto: “Con l’emendamento e le sue riformulazioni governative approvate stanotte in Commissione Bilancio al Senato il principio del riconoscimento dell’equo compenso per tutte le professioni entra nel testo del dl fiscale che verrà approvato definitivamente entro fine anno”. “E’ un impegno che ho preso con tutti i professionisti italiani per sradicare quello che ho più volte definito come un vero e proprio “caporalato intellettuale”; un impegno che seppur con fatica e tra mille resistenze, stiamo portando avanti e che approveremo prima della fine della legislatura. Lo dobbiamo ai professionisti italiani”, conclude il Ministro Andrea Orlando.
“Si tratta di un provvedimento che segna un passaggio storico - riprende il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli - ribadendo un concetto fondamentale verso la committenza pubblica e privata: per ogni prestazione professionale deve essere individuato un equo compenso connaturato alla qualità e alla quantità della consulenza che viene resa. Questo delinea, inoltre, l’avvio di una nuova fase che vede cessare per ogni pubblica amministrazione la possibilità di accogliere ribassi anomali”.
“E’ un epilogo che i professionisti aspettavano da tempo – continua il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli – una parabola iniziata nel 2006 con l’abrogazione delle tariffe minime e conclusa con l’attualizzazione odierna, un vero e proprio spartiacque che riallinea correttamente il principio dell’equo compenso al mercato e alla concorrenza, rapportando il miglior prodotto e la qualità della prestazione professionale in uno strumento a garanzia del committente e, in senso più ampio, della collettività”.
Sul tema è intervenuto anche il Presidente CIPAG Diego Buono, che ha sottolineato come “l'applicazione dell'equo compenso a tutte le categorie professionali prevista dall'emendamento appena approvato in Commissione Finanze del Senato, non fa altro che ripristinare un principio fondamentale della nostra Costituzione che all'articolo 36 stabilisce che ogni lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro. Tra l'altro – aggiunge – questo principio è importante anche sotto l'aspetto della trasparenza dei rapporti tra il professionista ed il committente. Si tratta – conclude il Presidente CIPAG Diego Buono – di un provvedimento che restituisce dignità al lavoro professionale. Guardiamo pertanto con fiducia e speranza alla conclusione del suo percorso legislativo”.
IL COMMENTO DI FONDAZIONE INARCASSA. “Esprimiamo viva soddisfazione per l’approvazione nel decreto fiscale dell’estensione dell’equo compenso a tutti i professionisti. Abbiamo sostenuto dal primo momento l’esigenza di una previsione trasversale dell’istituto, riferita a tutte le categorie professionali, diversamente da quanto prevedeva la prima formulazione dell’emendamento sul punto, presentato dal relatore al Decreto Fiscale. Questo è solo l’inizio del percorso che speriamo si concluda con ulteriori, adeguate norme, idonee a precisare la portata precettiva del principio generale introdotto nel provvedimento collegato alla manovra.” Così Egidio Comodo, Presidente di Fondazione Inarcassa.
“L’introduzione dell’equo compenso, soprattutto per le prestazioni di giovani ingegneri e architetti che vivono di libera professione, è determinante per evitare la guerra al ribasso dei prezzi delle prestazioni professionali e tutelare alcuni principi e beni costituzionalmente tutelati” prosegue Comodo. “Ringraziamo tutti i Senatori e i Deputati che, assieme alla Fondazione, hanno messo da parte le divisioni di Partito e hanno sostenuto nelle diverse fasi questa battaglia per il bene delle libere professioni, in particolare l’On. Chiara Gribaudo, il Sen. Mandelli, il Presidente Sacconi e il Presidente Matteoli. Non ci resta che sperare di continuare nella linea tracciata finora.”