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Equo compenso, allo studio modifiche migliorative

Francesco Boccia (presidente commissione Bilancio Camera): “Nel passaggio parlamentare alla Camera della legge di Bilancio ci sono tutte le condizioni per intervenire ancora sull'equo compenso per eventuali correttivi migliorativi anche al fine di evitare interpretazioni diverse”

venerdì 1 dicembre 2017 - Redazione Build News

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“Nel decreto fiscale collegato alla legge di bilancio che sarà approvato oggi alla Camera, il Ministro Orlando ha dato il via libera con la norma sull'equo compenso alla correzione delle distorsioni di questi anni che, a mio avviso, avevano trasformato il lavoro professionale in merce.

Nel passaggio parlamentare alla Camera della legge di Bilancio ci sono tutte le condizioni per intervenire ancora sull'equo compenso per eventuali correttivi migliorativi anche al fine di evitare interpretazioni diverse.

Lo ha annunciato ieri Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo a "L'equo compenso. Un diritto", organizzata dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) e dal Comitato Unitario degli Ordini e Collegi Professionali (CUP) presso il Teatro Brancaccio di Roma.

Non penso affatto che ci sia un ritorno alle tariffe ma è un nuovo inizio che parla delle professioni in un sistema capitalistico completamente cambiato. E anche chi fa riferimento all'autorizzazione Ue ai sensi della Bolkestein fa riferimento a un mondo che non c'è più.

Al tempo di questo capitalismo sempre più digitale il lavoro in generale, e oggi in particolare quello dei professionisti, non può e non deve mai essere considerato merce e deve essere retribuito in maniera proporzionale all'attività svolta. Dietro al lavoro dei professionisti ci sono strutture, storia, competenze, studio permanente e collaboratori. Quando si chiede un consiglio, un'analisi o un progetto si deve avere la consapevolezza che dietro quella risposta c'è un mondo e una storia che non può essere stracciata in nome della massimizzazione del profitto delle grandi imprese, o addirittura dello Stato in alcuni casi.

Se i gruppi parlamentari e il Governo vorranno – ha aggiunto Boccia - si potrà già intervenire in questa manovra anche sui crediti Iva dei professionisti, che non possono essere considerati chirografari, mentre gli stessi sono creditori privilegiati. Questo è uno dei tanti piccoli correttivi su cui lavorare.

La giornata di oggi al Brancaccio dovete considerarla un nuovo inizio nel rapporto con le istituzioni anche per le prossime sfide anche a partire dal confronto per l'applicazione dell'equo compenso anche nella Pubblica amministrazione, imprese e PA non possono essere considerati due mondi diversi con regole diverse".

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