Equo compenso anche in Veneto. Ieri 3 settembre, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la proposta di legge di iniziativa consiliare “Disposizioni in materia di tutela delle prestazioni professionali e di contrasto all'evasione fiscale” (relatore, il consigliere Alessandro Montagnoli). Il provvedimento, ha dichiarato a Confprofessioni Alessandro Montagnoli, presidente della Prima Commissione consiliare della Regione Veneto è «il frutto dell’unificazione di tre progetti di legge e parte da proposte di Confprofessioni Veneto, in particolare da Marco Natali e dal presidente regionale Roberto Sartore: una legge che anticipa la normativa nazionale e che nasce dalla base e dal territorio».
Il provvedimento prevede che «La Regione del Veneto, gli enti amministrativi dipendenti, ivi compresi gli enti del servizio sanitario regionale e le società controllate, nel rispetto dei principi di trasparenza, buon andamento ed efficienza, promuovono la tutela delle prestazioni professionali e i1 rispetto del principio dell'equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti, anche al fine di contrastare l'evasione fiscale».
«Il provvedimento approvato oggi dal Consiglio regionale testimonia la vicinanza e l'attenzione della Regione Veneto alle problematiche che investono i liberi professionisti del nostro territorio», ha sottolineato Marco Natali, presidente di Fondoprofessioni e consigliere nazionale di Confprofessioni. «I professionisti del Veneto vedono finalmente riconosciuto il loro diritto a un compenso equo per le prestazioni rese alla Regione e alle società controllate, che si impegnano a contrastare clausole vessatorie nell'esecuzione degli incarichi conferiti ai professionisti».
«La legge regionale sull'equo compenso» ha affermato il presidente di Confprofessioni Veneto, Roberto Sartore, «è il frutto di un silenzioso lavoro di questi ultimi mesi da parte di Confprofessioni Veneto e della sua dirigenza. Ringraziamo in particolare Marco Natali e il presidente della 1° Commissione regionale Alessandro Montagnoli, nonché quanti altri hanno contribuito a questo fine».