Il Consiglio regionale della Regione Lazio ha approvato, lo scorso 3 aprile, la proposta di legge n. 69 “Disposizioni in materia di equo compenso e di tutela delle prestazioni professionali” (LEGGI TUTTO).
Si tratta di una norma che, come già osservato dall’Ordine degli Architetti Roma – prima del via libera definitivo alla nuova legge – “si risolve nel ribadire precetti già presenti nelle norme nazionali in tema di appalti pubblici e di equo compenso, limitandosi a richiamare le strutture regionali al rispetto delle medesime”. E che lascia “irrisolto il vero nodo in materia di compensi, che consiste nel dare un ‘valore’ certo – equo, giusto, proporzionato – al lavoro svolto dai professionisti, sia per conto del pubblico che dei privati”. Nel campo delle tariffe professionali, infatti, “la competenza delle Regioni incontra il limite della potestà legislativa dello Stato, esclusiva in materia di concorrenza e concorrente in materia di professioni, e ciò proprio per evitare disomogeneità nel quadro normativo su base territoriale. Il che dovrebbe indurre le regioni a fare fronte comune per spingere verso l’approvazione di norme di rilievo nazionale in materia”.
Leggi l’articolo completo con le osservazioni dell’OAR pubblicato prima dell’ok alla proposta di legge (il testo è rimasto sostanzialmente invariato) e scarica la nota tecnica di approfondimento:
https://ordine.architettiroma.it/attivita-ordine/equo-compenso-serve-un-fronte-comune/