Oggi 28 febbraio la Commissione Giustizia del Senato si esprimerà in merito al testo sull'equo compenso approvato dalla Camera lo scorso 25 gennaio. Il voto di oggi si focalizzerà sui 33 emendamenti e i 4 ordini del giorno depositati per il disegno di legge sull'equo compenso per le prestazioni dei professionisti. A dirlo la relatrice, la senatrice leghista Erika Stefani, che rammenta come "l'indicazione del governo è che il testo non venga modificato" e venga, dunque, approvato definitivamente nel secondo passaggio parlamentare.
Ma in cosa consiste la riforma dell'equo compenso per i professionisti? Il riformato principio prevede che il compenso per i liberi professionisti deve essere non solo proporzionato alla quantità e qualità dell’attività svolta, ma anche al contenuto e alle caratteristiche della stessa. Il compenso dovrà poi essere conforme a quelli previsti, per i professionisti iscritti agli ordini e collegi, dai decreti vigenti in materia di parametri per la liquidazione del compenso da parte di un organo giurisdizionale. Per le professioni non regolamentate verrà, diversamente, adottato un apposito decreto del Ministro dell’Impresa e del made in Italy entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
Proprio in merito alla riforma le associazioni di categoria hanno incontrato il ministro del Lavoro lo scorso 2 febbraio. Nel corso dell'incontro, come riportato da Confprofessioni tra le priorità per rilanciare le professioni in Italia vi sono: equo compenso, aggregazioni e società tra professionisti e digitalizzazione. Al tavolo sul lavoro autonomo convocato dal ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella ha sottolineato anche l’urgenza di arrivare a "una riforma organica del sistema di incentivi alle imprese, estesa anche ai liberi professionisti". "Abbiamo condiviso con ordini e casse di previdenza un documento con numerose proposte, che sono state accolte favorevolmente dal ministro Calderone, cui va il plauso di aver riaperto il tavolo del lavoro autonomo, previsto dalla legge 81/2017", ha detto Stella al termine dell’incontro, sottolineando "la necessità di attivare al più presto gli sportelli per il lavoro autonomo per avvicinare i giovani alla libera professione e di potenziare l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro), che si è rivelato un importante strumento di protezione sociale per i professionisti non ordinistici".
"In questa fase – ha aggiunto Stella - l’attenzione dei professionisti è focalizzata sul disegno di legge sull’equo compenso e al tavolo del ministro Calderone abbiamo raccolto un’ampia convergenza per apportare modifiche al testo, possibilmente già nel passaggio al Senato. Ampliamento della platea dei professionisti lavoratori autonomi non iscritti in ordini, estensione del perimetro di applicazione dell’equo compenso anche ai rapporti di natura non convenzionale e revisione dell’impianto sanzionatorio rappresentano alcune delle criticità del progetto di legge e ci auguriamo che possano essere accolte dal legislatore in tempi rapidi".